Approvata in Commissione la Risoluzione sulle politiche dell’Unione europea

La relatrice Silvana Snider (Lega): "Territori e comunità locali devono tornare centrali nelle scelte dell'Ue". Martedì 26 la discussione in Consiglio regionale

Evitare “l’uniformità dei provvedimenti su tutto il territorio europeo”: la Regione dovrà intervenire presso “tutte le sedi istituzionali” affinchè vengano riconosciute e valorizzate “le specificità e le peculiarità dei territori e delle comunità”. E’ questo uno dei punti iniziali della Risoluzione sulle politiche europee approvata a maggioranza nella seduta odierna della Commissione “Programmazione e bilancio” (presieduta da Davide Caparini-Lega).
Il documento, illustrato da Silvana Snider (Lega), verrà discusso per il via libera definitivo martedì 26 marzo in Aula consiliare nella Sessione europea, il passaggio istituzionale previsto da Statuto e Regolamento in cui annualmente il Consiglio regionale discute gli indirizzi di politica europea della Regione.

La richiesta di un “maggiore e migliore coinvolgimento delle Regioni e delle comunità locali alla fase ascendente del processo decisionale dell’Unione” apre il lungo e articolato testo, nel quale viene affermata l’urgenza della una “ripresa dell’idea originaria dell’Europa delle regioni, dei popoli e delle comunità”, attraverso un modello di governance multilivello fondato sul principio di sussidiarietà e quindi sulla valorizzazione delle istituzioni vicine ai territori e alle comunità.

Nella consapevolezza che il Programma 2024 della Commissione europea è condizionato dalla prossima scadenza elettorale e dal termine del suo mandato (31 ottobre), la Risoluzione chiede inoltre una “radicale modifica” dei diversi dossier aperti, tra i quali quelli riguardanti ambiente, qualità dell’aria e agricoltura, affinchè non vengano fissati “target rigidi e astratti, che spesso appaiono dettati da una impostazione ideologica e non basati su evidenze tecnico-scientifiche”. La Risoluzione affronta poi punto per punto i numerosi temi legati alle competenze delle politiche europee, soffermandosi in particolare sulla necessità di una revisione delle politiche su immigrazione e asilo, riguardanti l’agricoltura e sulla prestazione energetica dell’edilizia. Viene ribadita infine l’importanza di perseguire il principio della neutralità tecnologica, che attribuisca pari dignità a tutte le soluzioni industriali e intraprenda la strada del nucleare di terza e quarta generazione.

In sede di dichiarazione di voto Pietro Bussolati (PD) ha motivato il voto contrario in quanto, ha detto, “siamo portatori di una visione completamente diversa e in questo documento non si guarda al futuro, a una transazione economica che va accompagnata e non soltanto rallentata e ostacolata”. Contrario anche il Patto Civico con Michela Palestra, secondo la quale “c’è la necessità di un’Europa forte mentre qui la si vuole indebolire”.
Per la maggioranza, oltre alla relatrice, sono intervenuti Alessandro Corbetta (Lega), Fabrizio Figini (FI), Christian Garavaglia (FdI) e il Vice Presidente del Consiglio regionale Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale), i quali hanno voluto sottolineare che il contenuto della Risoluzione rispecchia il programma per un’Europa diversa da quella attuale, capace di valorizzare persone e specificità territoriali.
Giuseppe Licata (Azione-Italia Viva) ha dichiarato un voto di astensione in attesa di un’ulteriore valutazione durante i lavori consiliari e alla luce di proposte di modifica del documento.

La discussione e il voto di oggi hanno concluso un lungo iter che ha coinvolto tutte le Commissioni consiliari, ognuna delle quali ha approfondito gli argomenti di propria competenza e avanzato specifiche proposte. Sono stati anche ascoltati il Sottosegretario alle Relazioni europee, i parlamentari europei eletti in Lombardia, rappresentanti degli uffici di Milano delle istituzioni europee e stakeholders in ambito economico e sociale.
La Commissione ha preso atto di altri due documenti: il Programma di lavoro Ue e la Relazione sulla partecipazione di Regione Lombardia alle politiche Ue.