In Lombardia 1 milione di famiglie divorziate o separate

Il Consiglio regionale della Lombardia ha celebrato con un convegno a Palazzo Pirelli la sesta edizione della Giornata nazionale della Mediazione familiare. L’evento, promosso dall’Ufficio di Presidenza con il patrocinio del Consiglio, ha visto la partecipazione del Presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, della Vice Presidente, Sara Valmaggi, e della Consigliere Segretario, Daniela Maroni. Tra i relatori, anche i rappresentanti dell’Associazione italiana mediatori familiari (Aimef). Nel pubblico psicologi, mediatori, avvocati, giudici.

Dove la famiglia tiene, regge di più la società – spiega il Presidente Raffaele Cattaneo – È necessario immaginare nuove politiche e, come ci hanno ricordato il Papa e il Cardinale Scola, la politica su questo tema sta facendo troppo poco. Da Presidente del Consiglio regionale ritengo necessario rimettere questo tema al centro della nostra attività legislativa, per riproporre una nuova legge sulla famiglia. Una legge organica – ha concluso Cattaneo – in grado di sostenere questo fondamentale pilastro della nostra società”. Nel corso del Convegno  è stato inoltre ricordato che le famiglie lombarde che vivono in condizioni di divorzio o separazione in Lombardia sono quasi un milione.

Il Consiglio regionale qualcosa ha fatto, con la legge per i padri separati, ma non basta – ha detto la Vice Presidente Sara Valmaggi – Ci sono situazioni delicate anche fuori dal matrimonio convenzionale ed è necessario rendersi conto della realtà, favorendo il governo di tutte le situazioni familiari, non per forza la ricomposizione, nell’interesse primario dei figli”.

Ho voluto questo convegno perché la società moderna troppo spesso scricchiola e fatica a trovare una soluzione ai problemi – ha dichiarato la Consigliere Segretario, Daniela Maroni Nella mediazione si trovano spazi per fare delle riflessioni e mettersi tutti in gioco per lavorare in un’unica soluzione, per il bene della persona. La figura del mediatore è fondamentale, la sua formazione è qualcosa di molto personale, non potrebbe esistere questo servizio se dietro ad ogni passo non ci fosse qualcuno di coraggioso e sensibile. Abbiamo il dovere tutti insieme di riportare gli adulti alla propria responsabilità genitoriale”