L’uso del deflusso minimo vitale a fini idroelettrici sarà aperto a tutti

Sarà esteso a tutti, oltre che ai concessionari, lo sfruttamento idroelettrico del deflusso minimo vitale (DMV) dei corsi d’acqua. Le nuove concessioni saranno autorizzate nel rispetto del principio della libera concorrenza e dovranno garantire la continuità del corso d’acqua, salvaguardando l’ambiente fluviale.

 Lo prevede l’articolo 14 del progetto di legge 137 che adegua la normativa regionale ad alcune direttive europee, nonchè alla legislazione statale che disciplina i rapporti tra le Regioni e l’Unione europea su alcuni aspetti ambientali. La decisione, di particolare rilievo per le zone di montagna, è stata presa questa mattina dalla Commissione consiliare Ambiente, presieduta a Luca Marsico (FI), che ha espresso a maggioranza parere favorevole al progetto di legge, che sarà ora esaminato in sede referente dalla Commissione consiliare Programmazione e bilancio. Astenuti il gruppo PD e M5S, non coindividendo appieno alcuni aspetti delle modifiche normativi.
Nello specifico, la novità riguarda il comma 5 dell’art.14. Sono state recepite alcune osservazioni dell’Ufficio legislativo del Consiglio e un emendamento illustrato da Lara Magoni, della Lista Maroni. Il nuovo testo prevede, in particolare, che la durata della nuova concessione per lo sfruttamento del DMV sia legata alla durata della concessione principale.
 
In precedenza la Commissione aveva sentito in audizione i rappresentanti di ENEL Energia, che avevano rimarcato forti criticità sulle nuove disposizioni.
 
Sempre in tema di programmazione europea, la Commissione ha votato a maggioranza una risoluzione (illustrata da Roberto Anelli, Lega Nord) sul Documento che riguarda il Programma di lavoro della Commissione Europea – Anno 2014. In particolare, la Commissione sul tema dell’ambiente e dell’energia sollecita la nascita del “Fondo ESCO” per supportare gli investimenti degli enti locali per l’efficentamanento energetico e la riqualificazione del patrimonio edilizio.
Un maggior impegno viene richiesto sul fronte della bonfica dei siti inquinati e per l’eliminazione dell’amianto, la messa in sicurezza dei territori, intervenendo sul dissesto idrogeologico e sul contentimento del consumo di suolo.

In tema di rifiuti speciali pericolosi si prevede una revisione della normativa inerente la localizzazione, anche attraverso l’utilizzo della Valutazione di impatto sanitario (VIS). Risorse dedicate vengono richieste per la qualità dell’aria, riconoscendo le specificità geomorfologiche della Pianura padana.