Contratti e accordi di solidarietà: approvata la legge

 Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge che introduce per le aziende in crisi contratti di solidarietà e accordi sindacali di solidarietà tra imprese e dipendenti. L’obiettivo è evitare l’interruzione o la sospensione dei rapporti di lavoro (anche quelli a contratto a tempo determinato e parasubordinato) per un periodo massimo di dodici mesi. 
Il sostegno regionale, previsto per legge in un massimo complessivo di due milioni di euro e in ogni caso non superiore ai 100.000 euro per singola impresa, potrebbe essere incrementato grazie all’accoglimento all’unanimità di un ordine del giorno (primo firmatario il relatore Enrico Brambilla, Pd) con il quale si impegna la Giunta a destinare a queste finalità le risorse che si renderanno disponibili grazie alla riduzione dei dirigenti di Regione Lombardia, così come disposto dalla legge collegata alla manovra finanziaria approvata nella giornata di ieri.

Il provvedimento, frutto dell’accorpamento di un’iniziativa del Movimento 5 Stelle (primo firmatario Stefano Buffagni, coordinatore del Tavolo di Lavoro) con quelle presentate dal Partito Democratico (primo firmatario Alessandro Alfieri) e dal Consigliere di Forza Italia Claudio Pedrazzini, intende integrare le misure previste dalla legislazione nazionale facendo prediligere alle realtà in difficoltà lo strumento dei contratti di solidarietà rispetto alla cassa-integrazione. 

Soddisfatto il relatore Enrico Brambilla (Pd): “Con questa misura che ci è stata sollecitata dalle imprese s’intende dare una risposta concreta ai lavoratori e salvare preziosi posti di lavoro in un momento grave come quello di oggi. Oltre ai 2 milioni previsti dalla norma, con un ordine del giorno del Pd, siamo riusciti ad ottenere un impegno finanziario più cospicuo per dotare la legge di maggiori risorse, a fronte del risparmio sui contratti dei dirigenti disposto dalla legge collegata alla manovra finanziaria 2014”.

E’ un segnale forte al territorio – ha detto Angelo Ciocca, presidente della Commissione Attività produttive – Le misure contenute nella legge consentiranno agli imprenditori di tenere in azienda lavoratori che dovrebbero seguire percorsi di cassa integrazione o mobilità con lo spettro del licenziamento”.
Questo provvedimento nasce dalle richieste che ci giungevano dal territorio – ha detto Stefano Buffagni, M5S – Abbiamo condiviso altre sollecitazioni ma abbiamo sempre mantenuto invariata la natura della nostra proposta. E’ la prima legge approvata in Lombardia (in questa Legislatura, ndr) proposta dalle minoranze e con questa iniziativa abbiamo dimostrato di non essere un Movimento di protesta ma di proposta”.

La legge ''partita da un suggerimento delle opposizioni – ha detto Claudio Pedrazzini, Forza Italia – contiene come novità non solo contratti ma anche accordi sindacali di solidarietà, che permettono di mettere a disposizione le risorse per una platea più ampia''.

Per l’assessore al Lavoro, Valentina Aprea “con questa legge diamo risposte a quei lavoratori che si sono affidati a noi per trovare soluzioni. E’ un segnale di forza delle Istituzioni per dire loro di continuare a darci fiducia”.

Nel corso dell’ampio dibattito sono anche intervenuti, tra gli altri, il presidente del gruppo Ncd, Mauro Parolini e i consiglieri Antonio Saggese (Maroni Presidente), Marco Tizzoni (Lega Nord), Michele Busi (Patto Civico), Onorio Rosati (Pd), Dario Violi (M5S).(rez)