Convegno sul tema: “Italia tra innovazione e declino: la nuova geografia del lavoro”

Avremo segnali di reale ripresa tanto più saremo capaci di intervenire con politiche industriali incisive e adeguate. La Lombardia è ricca di realtà imprenditoriali capaci ed efficienti: da qui parte messaggio e un segnale positivo, che fa capire come in uno scenario pur difficile e complicato, ci siano comunque i presupposti per una ripresa e un rilancio economico, come dimostra l’esito dei recenti bandi incentrati sull’innovazione tecnologica e l’elevato numero di brevetti registrati in Lombardia nell’ultimo anno, superiore a quello di molti Paesi europei”.
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia intervenendo questa mattina a Milano al convegno “Italia tra innovazione e declino: la nuova geografia del lavoro”, promosso dal Dipartimento di Economia e Finanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, tenutosi nell’Aula Bontadini dell’Università Cattolica.
A fine 2013 – ha aggiunto il Presidente del parlamento regionale lombardo, fornendo alcuni dati- le domande arrivate per il programma della Regione Lombardia 'Startup e Restart' erano 700, salite a circa 2mila a fine maggio. Il 18% di queste domande arriva da startup innovative create da giovani imprenditori. Ben rappresentati sono soprattutto i settori del biomedicale, delle nuove tecnologie e dell'aerospaziale. Un segnale importante che ci dà speranza e fiducia per il futuro dell’economia e della produttività lombarda”.

A introdurre i lavori è stato Enrico Moretti della “University of California”, che ha cercato di evidenziare i fattori principali che a suo parere hanno determinato la progressiva e costante recessione industriale dell’Italia: bassa percentuale di lavoratori con laurea o master di specializzazione, investimenti in ricerca e sviluppo tra i più bassi d’Europa, troppe lauree in campi improduttivi, troppi giovani ad alta scolarità che emigrano all’estero, eccessiva tassazione sul lavoro, incapacità di far rispettare le regole e le leggi disincentivando così gli investimenti esteri. In particolare Moretti ha puntato il dito sull’incapacità dell’Italia di sostituire la vecchia manifattura con settori da alta innovazione, al contrario di quanto avvenuto invece in Germania e negli USA.

Alla tavola rotonda, moderata da Piero Tedeschi dell’Università Cattolica, sono intervenuti, oltre al Presidente del Consiglio regionale lombardo, il Dirigente Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze Fabrizio Barca e l’Assessore alle Politiche per il Lavoro, l’Università e la Ricerca del Comune di Milano.