Una buona gestione della “cosa pubblica”, con l’ottimizzazione delle risorse economiche messe a bilancio e una politica improntata alla partecipazione, grandi doti umane coniugate a competenza e impegno personale.
Queste le motivazioni con cui, questa mattina, in apertura di seduta, il Consiglio regionale ha conferito il riconoscimento per la buona politica a Oscar Enrico Gandola, Sindaco di Cerano d’Intelvi (CO). Alla cerimonia erano presenti il Presidente Raffaele Cattaneo, il Vice Presidente, Sara Valmaggi e i Consiglieri segretari Daniela Maroni ed Eugenio Casalino.
Una personalità “capace di interpretare il territorio e le necessità della comunità locale con una politica efficace e partecipata per la valorizzazione economica e sociale del territorio, anche per evitare lo spopolamento e favorire l’aggregazione”, si legge nella motivazione.La proposta di riconoscimento è stata avanzata dal consigliere Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) che ha ricordato come Gandola sia stato “un riferimento per tutti gli altri Sindaci della Comunità Montana, in quindici anni di attività condotta in armonia e di lavori realizzati in modo onesto e trasparente”.
(da sin. Francesco Dotti, il Sindaco Gandola e il Presidente Cattaneo)
“Siamo ben consapevoli delle difficoltà e preoccupati per la situazione delle amministrazioni locali che vivono in situazioni periferiche “ ha detto il Presidente Raffaele Cattaneo, elogiando un Sindaco “del fare”, capace di un profondo legame con il suo territorio.
Oscar Enrico Gandola è nato a Milano nel 1956, è stato Sindaco di Cerano d’Intelvi dal 1985 al 2004, ed è attualmente in carica dopo essere stato rieletto nel 2009. E’ stato anche Presidente della Comunità montana Lario Intelvese per 15 anni e promotore del Consorzio forestale che coinvolge ben 24 Comuni. Grazie al suo operato è stato realizzato il depuratore consortile per i Comuni della Valle Intelvi e dei Paesi rivieraschi, sono state abbattute le barriere architettoniche della scuola materna, è stata sistemata l’area del Parco giochi con una illuminazione adeguata e un campo da tennis, è stata realizzata una nuova biblioteca con l’attivazione di un internet point.
Il “Museo del latte” è stato l’esempio concreto della partecipazione diretta della comunità locale. Antiche attrezzature del mondo contadino sono state raccolte, catalogate ed esposte grazie al contributo diretto delle famiglie del paese.