Contratti per consultori familiari accreditati in provincia di Bergamo

Nei limiti delle disponibilità di Bilancio, prevedere anche per il prossimo esercizio a partire dal 1 gennaio 2017 il proseguimento dell’attività dei Consultori familiari privati accreditati ancora senza contratto nella provincia di Bergamo. Lo chiede la mozione presentata nella seduta di Consiglio regionale del 4 ottobre da Angelo Capelli (Lombardia Popolare) che impegna in tal senso la Giunta regionale, auspicando che il servizio garantito sul territorio dai Centri Famiglia possa proseguire. “Questi centri –ha sottolineato Capelli- sono uno strumento efficace per affrontare i nuovi bisogni delle famiglie, a fronte di un impegno e di un investimento economico non particolarmente ingente, soprattutto se si considera anche la valenza preventiva della loro attività”. Nel 2011 e nel 2012 in provincia di Bergamo erano stati accreditati 6 nuovi Consultori familiari privati (ad oggi ancora senza contratto, per un costo complessivo che in tre anni e mezzo (dal 1 giugno 2012 al 31 dicembre 2016) è stato quantificato in 2 milioni e 750mila euro. Tali consultori, come evidenziato anche negli interventi di Lara Magoni (Lista Maroni) e Silvana Santisi Saita (Lega Nord), restano un presidio fondamentale per il territorio, che soffre della carenza di consultori pubblici e può disporre oggi di una copertura pari a un Consultorio ogni 47mila abitanti. Non hanno partecipato al voto Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, che negli interventi della Vice Presidente del Consiglio Sara Valmaggi e di Paola Macchi hanno evidenziato la necessità da parte della Regione di una analisi e di un ragionamento complessivo più approfondito sui Consultori familiari che investisse l’intero territorio regionale nel suo complesso, soprattutto a fronte della  mancanza di consultori pubblici adeguati e sufficienti. Roberto Bruni (Patto Civico), pur condividendo la preoccupazione espressa dalla Valmaggi, ha annunciato comunque il voto favorevole del suo gruppo.