Città metropolitane, Province e sistema territoriale: quale futuro?

In difficoltà i bilanci delle Province: nel 2017 la quadratura sarà quasi generalmente impossibile, a meno di interventi di copertura emergenziali. E’ una situazione che rischia mandare in tilt l’intero sistema delle autonomie locali e che riguarda, ad esempio, la copertura delle spese di riscaldamento delle scuole, la manutenzione delle strade con costi fissi e facilmente contabilizzabili. Proposte e possibili soluzioni sono state illustrate oggi dal policy paper presentato alla Commissione consiliare Affari istituzionali, presieduta da Carlo Malvezzi (FI). Lo studio, curato da Eupolis Lombardia, ha preso in considerazione la situazione delle Province e le principali funzioni esercitate dagli attuali Enti intermedi.
“Non dobbiamo nasconderci che siamo di fronte a una situazione drammatica, ma dobbiamo andare oltre – ha dichiarato il Presidente Raffaele Cattaneo, aprendo i lavori -. Innanzitutto è necessario che ci sia un ente intermedio tra la Regione e i Comuni, ma nel definire le sue funzioni, anche in un’ottica di multilevel governance, occorre tenere in conto tre aspetti: quello organizzativo, quello delle dimensioni territoriali, ma soprattutto quello delle risorse. E’ inutile chiedere, e magari ottenere maggiore autonomia, senza poi avere risorse”.
Le maggiori criticità evidenziate riguardano l’assetto finanziario e il ridimensionamento degli organici: dimezzati i dipendenti delle Province divenute enti di area vasta e addirittura ridotto al 70% l’organico delle province metropolitane. Un ridimensionamento che, compromettendo l’operatività, rischia di rendere l’Ente necessario per quanto riguarda le funzioni ma inutile in quanto non in condizione di garantire la sua stessa efficienza.
Occorre prendere atto della situazione attuale, caratterizzata da un proliferare variegato di riferimenti territoriali. E’ necessario ripensare il modello organizzativo, a partire dal ruolo dei Comuni, cercando di offrire risposte sulla base delle condizioni finanziarie e organizzative ormai ridotte al minimo – ha dichiarato il Presidente Malvezzi -. D’altro canto Regione Lombardia può giocare un ruolo fondamentale nel confronto con il governo centrale, al fine di concordare politicamente modalità operative per il ridisegno organico del governo locale, proiettando la Lombardia verso una posizione di avanguardia nel panorama nazionale. Il rischio, altrimenti, è un arretramento significativo dell’intero sistema delle autonomie lombardo”.
Tenendo conto del panorama attuale, ancora in fase di definizione, la ricerca propone alcune soluzioni per ripensare l’organizzazione e le funzioni degli enti di area vasta,  le Città metropolitane e le nuove province. Iniziando da una adeguata  valorizzazione delle Province, garantendo un’autonomia tributaria, avviando forme di raccordo, aggregazione, Tavoli tecnico-operativi, con un forte coordinamento dall’alto da parte di attori regionali.
All’incontro erano presenti il direttore di Eupolis Lombardia, Filippo Bongiovanni, i professori Alessandro Venturi, Franco Osculati, Giuseppe Ricciardi e Marco Pompilio dell’Università degli studi di Pavia, Dipartimento di scienze politiche.