Macroregioni, Cattaneo: “E’ il momento di una chiara strategia UE”

Prosegue al Comitato europeo delle Regioni il lavoro sulle Strategie Macroregionali: il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, ha riunito oggi a Bruxelles la Commissione Coter (Coesione territoriale e Bilancio) per l'elaborazione del parere sullo stato di attuazione delle Strategie Macroregionali Ue che sarà portato in votazione a dicembre. Il parere si rivolge in primo luogo alle istituzioni dell'UE, con l'obiettivo di proporre criteri specifici dal punto di vista degli enti locali e regionali per l'attuazione reale delle strategie macroregionali. La prima strategia macroregionale, la strategia dell'Unione europea per la regione del Mar Baltico (EUSBSR), è stata lanciata nel 2009. Da allora, le strategie macroregionali sono diventate uno strumento di politica sul territorio e con un'impostazione dal basso che hanno come obiettivo l'attuazione e il coordinamento delle politiche di sviluppo regionale.  

"La Commissione europea ha individuato aspetti positivi e negativi nello stato di avanzamento delle strategie macroregionali – ha affermato Cattaneo -. Ora è arrivato il momento di una chiara strategia UE. Il Comitato delle Regioni intende chiedere che l'attenzione si concentri su quegli aspetti centrali che mettono in grado le strategie macroregionali di realizzare una pianificazione concreta e modelli di governance efficaci. La condivisione delle buone pratiche è un elemento cruciale. L'attuazione delle strategie macroregionali si fonda in ampia misura sui fondi dell'UE, ma tecnicamente questi non sono fondi aggiuntivi e sarebbe auspicabile modificare la legislazione a tutti i livelli se i cambiamenti contribuissero a migliorare l'attuazione".

Le strategie macroregionali affrontano varie sfide, quali la crescita economica, l'innovazione, i trasporti, l'ambiente e i cambiamenti climatici, e con esse gli attori nazionali, regionali e locali fanno fronte comune per il conseguimento dell'obiettivo della coesione economica, sociale e territoriale iscritto nel Trattato.

Basandosi sui quasi dieci anni di esperienza nell'attuazione delle strategie macroregionali, le istituzioni dell'UE ne stanno ora stilando un bilancio. Il 16 dicembre 2016 la Commissione europea ha pubblicato una relazione sull'attuazione delle strategie macroregionali dell'UE; il 25 aprile 2017 il Consiglio dell'UE ha adottato le conclusioni sulla loro attuazione; il Parlamento europeo sta attualmente lavorando su questo tema.

Oltre a fornire la prospettiva locale e regionale sulle strategie macroregionali, il parere del Comitato delle Regioni, il cui relatore sarà proprio il Presidente Cattaneo, ha un più ampio obiettivo strategico nel contesto dei lavori in corso sul prossimo periodo di programmazione e, più in generale, sul futuro dell'Europa.  "Le strategie macroregionali stanno dando i primi risultati – ha detto Cattaneo – ma non hanno ancora espresso il loro pieno potenziale. Bisogna ancora continuare a lavorare sull'efficacia dei sistemi di governance, sull'orientamento ai risultati, su finanziamenti e relazioni con i paesi terzi. Senza dimenticare il contesto della riforma post 2020 della politica di coesione".

Il Comitato delle Regioni, in quanto organo dell'UE che rappresenta gli enti locali e regionali, deve verificare lo stato di avanzamento delle strategie, individuare problemi specifici relativi alla loro attuazione e rivolgere raccomandazioni costruttive alle istituzioni dell'UE dal punto di vista degli enti locali e regionali.

 

Le strategie macroregionali

 

La strategia dell'UE per la regione del Mar Baltico (2009) comprende Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia e Svezia.

 

La strategia dell'UE per la regione del Danubio (2010) si focalizza su Germania, Austria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Croazia, Romania e Bulgaria (UE) e Serbia, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, Moldavia e Ucraina (non UE).

 

La strategia dell'UE per la regione adriatico-ionica (2014) include Croazia, Grecia, Italia, Slovenia (UE) e Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro e Serbia (non UE).

 

La strategia dell'UE per la regione alpina (2015) riguarda Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia (UE, oltre a Liechtenstein e Svizzera (non UE).