Trasparenza e partecipazione, ecco la ricetta lombarda

La Lombardia di oggi con la sua piazza virtuale, che permette a cittadini e imprese scambio di informazioni e lo sviluppo di collaborazioni tra persone che si occupano di ricerca e innovazione in svariati settori. E poi i progetti per il futuro, tra i quali un Piano strategico triennale che ha come obiettivo quello di aumentare ancora di più il grado di  trasparenza,  la partecipazione e i processi di sussidiarietà. Scenari ed obiettivi della regione sono stati illustrati stamattina dal Vice Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega Nord) al parlamento della Vallonia, a Namur, in Belgio, nel corso di un incontro Calre dei parlamenti regionale europei sul tema della e-democracy. Cecchetti in particolare ha evidenziato lo scopo del progetto OpenLeggi Lombardia, che attraverso soluzioni tecnologiche integra e arricchisce la banche dati esistenti, e la  piattaforma OpenInnovation – la piazza virtualeche ad oggi conta  6500 iscritti  tra manager, dirigenti di impresa, docenti universitari, referenti dei centri di ricerca o cluster tecnologici, liberi professionisti. “Una rete – ha detto Cecchetti – che ha dato vita a uno strumento che accompagna l'intero processo di innovazione, dando modo ai partecipanti di incontrarsi, scambiarsi informazioni, aggregarsi, promuovere progettualità, valorizzare i risultati.”  Il Vicepresidente ha poi parlato del progetto di legge in corso di discussione, e che  porta la sua firma, che punta alla creazione di un  Portale unico regionale per la partecipazione popolare per favorire la partecipazione dei cittadini lombardi nel diritto di esprimersi su tematiche regionali sottoforma di petizioni, iniziative, proposte di leggi e referendum e in generale anche sondaggi certificati.  “Come Regione – ha commentato Cecchetti – stiamo facendo grandi passi per aumentare il grado di partecipazione e di coinvolgimento dei cittadini con l’obiettivo di riavvicinare, con le buone pratiche,  la gente alle istituzioni. Peccato che le Regioni sono sole su questa strada: i parlamenti nazionali pare non avvertano questa necessità”.