Consiglio, le mozioni approvate in Aula

Nella seduta odierna del Consiglio regionale sono state discusse numerose mozioni. Ecco una sintesi dei documenti approvati

Reti di famiglie con minori in affido. Da anni in Lombardia esistono Reti familiari sostenute da equipe multidisciplinari che hanno dato prova di garantire ai nuclei con minori in affido un sostegno efficace. La mozione presentato da Angelo Capelli e da Alessandro Colucci (Lombardia Popolare) approvata oggi in Consiglio regionale all’unanimità, dopo il recepimento di alcune modifiche proposte anche dalle minoranze, chiede di “avviare un percorso” che possa giungere a “una opportuna forma di riconoscimento di tali realtà” che possono anche dimostrare capacità di collaborazione sinergica con i servizi territoriali.

Accesso referendum per cittadini non vedenti. Il Gruppo della Lega Nord, primo firmatario Jari Colla, ha chiesto, con una mozione approvata all'unanimità, che Regione Lombardia, durante il referendum consultivo del 22 ottobre per l’autonomia, le persone con disabilità visiva, possano avvalersi dei loro dispositivi informatici. La mozione illustrata dal capogruppo Massimiliano Romeo, evidenzia come i dispositivi in dotazione a persone non vedenti o ipovedenti siano in grado di interagire in totale autonomia con la strumentazione elettronica prevista per esprimere il voto. Inoltre durante le operazioni di voto l’uso degli auricolari rispetterebbe la segretezza, in quanto l’ascolto del quesito come la digitazione della scelta non possano essere percepibili da altri.

Sicurezza nelle stazioni Fs e metro. Barriere protettive sulle banchine di metro e stazioni ferroviarie per evitare che i viaggiatori sostino a ridosso dei binari o cerchino di attraversarli: una forma di deterrente per evitare incidenti che nella maggior parte dei casi sono mortali. E’ quanto chiede una mozione presentata dal Gruppo Misto – Fuxia People (Maria Teresa Baldini) approvata oggi a larga maggioranza dal Consiglio regionale e che invita Presidente e Giunta regionale ad attivarsi con Trenitalia, Trenord e Atm affinché, come avviene sulla linea Lilla della Metropolitana di Milano, e in tante altre città europee, vengano installate, laddove tecnicamente sia possibile,  protezioni che evitino in questo modo di sostare troppo vicino ai binari o cercare di attraversarli.

Fibromialgia. Aprire un tavolo tecnico scientifico che valuti la possibilità di riconoscere la Fibromialgia come una malattia invalidante. E’ quanto chiede la mozione firmata da Riccardo De Corato (FDI) e approvata all’unanimità oggi in Consiglio Regionale. Il documento, modificato dalle proposte di Silvia Santisi Saita, accolte dall’assessore alla Sanità Giulio Gallera, chiede anche di valutare la possibilità che la patologia sia riconosciuta come Lea Regionale. Durante la discussione sono intervenuti diversi consiglieri tra cui Stefano Bruno Galli (Maroni Presidente), Gianantonio Girelli (PD), Pietro Foroni (LN), Paola Macchi (M5S) e Silvia Santisi Saita (LN). L’assessore ha spiegato che è già in corso un tavolo di confronto con specialisti per approfondire la tematica e ha annunciato che entro la fine dell’anno si dovrebbe arrivare a un punto conclusivo almeno per quanto riguarda l’individuazione delle competenze regionali e circa le azioni da mettere in campo sul piano farmacologico e fisioterapico. Per quanto riguarda un eventuale riconoscimento tra i Lea regionali Gallera ha garantito la possibilità di valutare questa ipotesi ma che al momento non ci sono le condizioni per un impegno formale.  Le consigliere regionali Paola Macchi (M5S) e Maria Teresa Baldini (Fuxia People), pur favorevoli alla mozione, avevano chiesto che la discussione tornasse in Commissione per approfondire il tema. La Fibromialgia è un dolore muscoloscheletrico diffuso e di affaticamento che colpisce oltre un milione e mezzo di italiani. Nel documento si sottolinea come per questa patologia non sia prevista alcuna esenzione e la legge 104 non riconosca i diritti previsti in materia di lavoro.

Sicurezza delle acque lacustri. Approvata, con 26 voti a favore e 25 contrari, la mozione proposta da M5S per garantire maggiore sicurezza nelle acque territoriali interne della Lombardia. La consigliera Paola Macchi, illustrando la mozione, ha fatto riferimento in particolare alla situazione del Lago Maggiore, affermando che, nella situazione attuale, se dovesse accadere un incidente in una zona non raggiungibile del lago, non ci sarebbe possibilità di avere un soccorso tempestivo.  Dal giugno 2015 le funzioni di vigilanza nautica e fluviale delle Province sono passate in capo alla Regione. Il compito di pattugliare i circa 70 km di costa lombarda del lago è stato affidato alla Guardia Costiera e alla Guardia di Finanza, fino al 31 agosto, e dal 1 settembre alla sola guardia di Finanza di Cannobio, che – con un’unica imbarcazione – deve far fronte al pattugliamento.  Al proposito Il sottosegretario Ugo  Parolo ha informato il Consiglio che – nonostante le criticità derivanti dalla legge Del Rio –  Regione Lombardia ha erogato 26 milioni di euro, distribuiti fra Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Vigili del fuoco.

Concessioni  lacuali e fluviali rilasciate alle Associazioni Sportive dilettantistiche.  Approvata all’unanimità una mozione del Gruppo Maroni, primo firmatario Stefano Bruno Galli  sulla concessioni  lacuali e fluviali rilasciate alle Associazioni Sportive dilettantistiche. Tali concessioni sono attualmente  equiparate, a norma della direttiva europea “Bolkestein”, a quelle di soggetti privati, per cui   per esse non può essere previsto  il rinnovo automatico ma devono essere appaltate con gara. In ragione della  funzione di inclusione sociale, di aggregazione  e di presidio educativo svolta dalle Associazioni sportive dilettantistiche, che non hanno fine di lucro, la mozione chiede che ci si attivi per sensibilizzare l’Unione europea. Lo scopo è   formulare una normativa che tenga conto della specificità del settore, prevedendo una applicazione differenziata delle norme sulle concessioni. Al proposito anche l’Assessore Antonio Rossi ha espresso l’intenzione di concordare con le Regioni Trentino, Veneto, Piemonte ed Emilia un’azione congiunta  da sottoporre in sede di Unione Europea .

E’ stata respinta dall’Aula la mozione di Roberto Bruni (Patto Civico), che chiedeva la costituzione di parte civile da parte della Regione nel processo a carico di Roberto Formigoni e altri in calendario il prossimo 2 ottobre.

Mozioni urgenti

Nidi gratis. Partendo da un episodio verificatosi nel Comune di Borgofranco sul Po (MN), la mozione promossa da Maria Teresa Baldini (Fuxia People) chiede alla Giunta di trovare, all’interno della misura “Nidi gratis”, fondi per consentire l’accesso ai contributi in alcuni casi particolari, debitamente motivati. La Giunta, attraverso l’assessore Francesca Brianza, ha spiegato che una deroga, a bando chiuso, non è tecnicamente fattibile. L’assessore ha dato però la disponibilità a fare una ricognizione e trovare eventuali soluzioni per i casi analoghi a quello oggetto della mozione. Per i nidi gratis, complessivamente, Regione Lombardia ha stanziato 32 milioni di euro.

Vaccinazioni. Il Consiglio regionale ha approvato a larga maggioranza una mozione urgente promossa da Forza Italia (primo firmatario, Fabio Altitonante) per invitare la Giunta a consentire, su base esclusivamente volontaria, ai reparti pediatrici ospedalieri di eseguire i vaccini nelle ore diurne e/o serali e nei giorni festivi (sabato e domenica), intervenendo con fondi regionali per coprire il servizio. Il testo è stato integrato da un emendamento della Vice Presidente, Sara Valmaggi che chiedeva un raccordo i servizi di prevenzione delle Asst.

Inclusione scolastica. Approvata all’unanimità, dopo un emendamento proposto dall’assessore Francesca Brianza, la mozione del M5S, illustrata dalla Consigliere Paola Macchi, relativa ai servizi a supporto dell’inclusione scolastica per i bambini con disabilità, disabilità sensoriale e pluridisabilità anche negli asili nido, con riferimento alla presenza di assistenti alla comunicazione. Il documento chiede di valutare e monitorare, entro l’anno scolastico, le eventuali necessità e relativi interventi, in accordo con la comunità scientifica e con le associazioni di rappresentanza delle famiglie.