A Palazzo Pirelli presentata la legge nazionale di modifica del Codice antimafia

Come Commissione abbiamo voluto approfondire le nuove modifiche al codice antimafia con particolare attenzione alle problematiche dei beni confiscati e delle aziende coinvolte: sarà nostra cura predisporre ora un protocollo da sottoscrivere quanto prima con l’Agenzia nazionale per ridurre sensibilmente i tempi di assegnazione dei beni sequestrati e confiscati e favorire così il loro riutilizzo soprattutto a fini sociali. Siamo infatti consapevoli che la sensibilizzazione e il coinvolgimento diretto della società civile resta lo strumento più efficace per contrastare la mafia”.
Lo ha detto il Presidente della Commissione speciale Antimafia Gianantonio Girelli intervenendo questo pomeriggio in Consiglio regionale alla presentazione della legge approvata lo scorso 27 settembre dalla Camera dei Deputati che modifica il Codice antimafia e affida al Governo una delega per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata.
All’iniziativa, promossa dalla stessa Commissione speciale in Sala Ghilardotti, sono intervenuti anche l’on.Davide Mattiello che è stato relatore del provvedimento alla Camera dei Deputati, il Presidente del Comitato Tecnico Scientifico in materia di contrasto ai fenomeni mafiosi e in materia di educazione alla legalità Nando Dalla Chiesa e il Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico Pier Paolo Romani.
La legge è composta da 38 articoli suddivisi in 7 capi che apportano numerose modifiche al Codice antimafia. Tra i punti più qualificanti del testo si segnalano: l'ampliamento del catalogo dei destinatari delle misure di prevenzione personali e patrimoniali agli indiziati del reato di assistenza, ai colpevoli di associazione a delinquere finalizzata a numerosi reati contro la pubblica amministrazione nonchè di reati di  terrorismo, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e stalking; la trattazione prioritaria del procedimento di prevenzione patrimoniale; il passaggio della competenza per l'adozione delle misure di prevenzione dal tribunale del capoluogo di provincia al tribunale del distretto; l'istituzione, in sede distrettuale, di sezioni o collegi giudicanti specializzati per le misure di prevenzione; la revisione della disciplina dell'amministrazione giudiziaria; le disposizioni in tema di sgombero e liberazione di immobili sequestrati; le forme di sostegno volte a consentire la ripresa delle aziende sequestrate, la loro continuità produttiva e le misure a tutela dei lavoratori; la delega al Governo per l'adozione di disposizioni per le imprese sequestrate e confiscate sottoposte ad amministrazione giudiziaria, favorendo l'emersione del lavoro irregolare, il contrasto dello sfruttamento del lavoro e l'accesso all'integrazione salariale e agli ammortizzatori sociali; la riorganizzazione e il potenziamento dell'Agenzia nazionale per i beni confiscati, con competenza nell'amministrazione e destinazione dei beni solo dalla confisca di secondo grado.