La Commissione Attività produttive farà pressing sulla Direzione regionale lombarda di Inps perché venga garantita la salvaguardia della pensione ai circa 800 lavoratori esodati che erano stati interessati dall’accordo quadro siglato lo scorso 12 novembre in Regione Lombardia.
Questo l’esito della audizione di questa mattina dove erano presenti, come richiesto dal
Consigliere regionale Pietro Foroni (Lega Nord) il coordinamento lombardo dei lavoratori
esodati e i vertici della Direzione regionale Inps.
Scopo dell’incontro era quello di chiarire la posizione dei moltissimi “lavoratori subordinati
cessati dal rapporto di lavoro entro il 30 settembre 2012 e collocati in mobilità ordinaria o
in deroga a seguito di accordi governativi o non governativi, stipulati entro il 31 dicembre
2011, che alla data odierna sono coperti dal trattamento di mobilità ordinaria e che, senza
soluzione di continuità, maturino i requisiti alla pensione, ante D.L.201/2011, durante il
periodo di godimento dell'indennità di mobilità in deroga e in ogni caso entro il 31
dicembre 2014". Si tratta appunto di circa 800 lavoratori a cui Regione Lombardia, grazie
all’Assessorato diretto da Valentina Aprea e alla Direzione generale del Lavoro ha
garantito l’accesso all'indennità di mobilità in deroga proprio per rimediare alle
conseguenze della Riforma Fornero e consentire loro il riconoscimento del diritto alla
pensione.
In Commissione si è sviluppato un lungo e articolato dibattito che ha messo in luce non
poche problematiche burocratiche da parte di Inps nell’attuare i contenuti dell’accordo di
Novembre, nonostante il via libera ufficiale del Ministero del Lavoro.
“Abbiamo sentito diverse versione sui presunti motivi che frenano la soluzione del
problema – ha spiegato il Consigliere Foroni – Si è parlato di difformità nel software e di
difficoltà nel recepire quella che sarebbe solo una proposta di accordo ma che in realtà è
un accordo a tutti gli effetti. Lungaggini e spiegazioni inaccettabili che rischiano di lasciare
800 famiglie senza reddito per 6-7 anni a fronte di diritti pensionistici acquisiti. L’assessore
Aprea e la Direzione generale del Lavoro hanno fatto un lavoro puntuale ed efficae, il
Ministero lo ha avallato: all’Inps non resta che mettere in pratica le direttive senza ulteriori
indugi”.
“Ringrazio l’Inps per la disponibilità all’incontro, a cui dovrà necessariamente seguirne un
altro – ha commentato il Presidente della Commissione, Angelo Ciocca (Lega Nord) –
Regione Lombardia ha dimostrato efficacia e rapidità nel porre rimedio al dramma di
centinaia di famiglie messe in difficoltà dalla Riforma Fornero: all’Inps e soprattutto alla
Direzione lombarda dell’istituto chiediamo la stessa efficacia e rapidità”.
All’audizione, su invito del Consigliere Dario Violi (M5S), era presente anche una
delegazione dei cosiddetti lavoratori “esuberati”, gli espulsi dal mondo del lavoro che, nelle
parole dei presenti, “sono da anni senza reddito e senza pensione, non hanno mai goduto
di ammortizzatori sociali e sono stati costretti a lavori a chiamata con l’obbligo della partita
Iva”. Si tratta di uomini e donne licenziati, vittime di mobbing o costretti alle dimissioni
senza alcuna tutela (incentivati) che con la Riforma Fornero hanno visto allungato ancor di
più il traguardo della pensione e che ora chiedono alle istituzioni una “attenzione
particolare” e forme di accompagnamento.
—————————————————————–
Massimiliano Capitanio
Vicedirettore Struttura Stampa
Regione Lombardia – Il Consiglio
tel. 02.67482455 – cell. 366/8529088 – fax 02.67482881
massimiliano.capitanio@consiglio.regione.lombardia.it
www.consiglio.regione.lombardia.it
- 6 Marzo, 2014
- 12:00 am
- Categorie: COMUNICATI