San Giuseppe, la festa del papà: tradizioni e curiosità

La festa del papà è una ricorrenza civile diffusa in molte aree del mondo. La data in cui si festeggia, però, è alquanto variabile da Paese a Paese. Le date più comuni sono due: in alcuni paesi di tradizione cattolica (come in Italia e in Spagna) si festeggia il 19 marzo, giorno che la Chiesa ha dedicato a San Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo: in molti altri Paesi tra i quali gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, la festa viene invece celebrata la terza domenica di giugno.

La prima volta in cui fu festeggiata la festa del papà, e di cui si ha certezza e riscontro documentato, è stata il 5 luglio 1908 nello stato americano della Virginia a Fairmont, presso la chiesa metodista locale, dove il pastore dedicò il sermone domenicale alla figura del papà.
Fu però la signora Sonora Smart Dodd la prima persona a sollecitare nell’anno successivo, il 1909, l'ufficializzazione della festa, ispirata dal sermone ascoltato in Chiesa durante la festa della mamma. La signora Dodd organizzò la festa per la prima volta il 19 giugno 1910 a Spokane, nello stato americano di Washington. La festa fu organizzata nel mese di giugno perché in tale mese cadeva il compleanno del padre della signora Dodd, veterano della guerra di secessione americana.
E’ per questo motivo che nei Paesi che seguono la tradizione anglosassone e in tutti quelli del continente americano la festa si tiene la terza domenica di giugno.

In alcuni Paesi la festa è associata ai padri della nazione, come in Russia, dove è celebrata come la festa dei difensori della Patria, o come in Thailandia, dove coincide con il compleanno del defunto sovrano Rama IX, venerato come padre della nazione.

Nei Paesi di tradizione cattolica la festa del papà viene invece festeggiata il giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, sposo della Beata Vergine Maria, simbolo di umiltà e dedizione.
Nel Martirologio Romano, 19 marzo, n. 1, sui legge testualmente: «Solennità di San Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia».
I primi a celebrarla furono i monaci benedettini nel 1030, seguiti dai Servi di Maria nel 1324 e dai francescani nel 1399. Venne infine promossa dagli interventi dei Papi Sisto IV e Pio V, ed estesa a tutta la Chiesa nel 1621 da Papa Gregorio XV.
Fino al 1977 il giorno di San Giuseppe era considerato festivo anche agli effetti civili, ma la legge n. 54 del 5 marzo 1977 soppresse il valore civile della ricorrenza. In Canton Ticino, in altri cantoni della Svizzera e in alcune province della Spagna invece questo giorno è tuttora festivo anche agli effetti civili.

San Giuseppe, in quanto archetipo del padre, nella tradizione popolare protegge anche gli orfani, le giovani nubili e i più sfortunati. Per questo motivo in Sicilia e in altre zone d’Italia il 19 marzo è tradizione invitare i poveri a pranzo.

Il dolce tipico della festa ha varianti regionali ma per lo più a base di creme e marmellate, con impasto simile a quelle dei bignè o dei krapfen.
A Roma sono chiamati bignè di San Giuseppe e vengono tradizionalmente preparati fritti. Esemplare è il dolce napoletano, che prende il nome di zeppola di San Giuseppe. Secondo la tradizione partenopea, infatti, dopo la fuga in Egitto, con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera. Sono realizzate con pasta simile ai bignè, di forma schiacciata, e possono essere fritte o al forno; al di sopra viene posta di norma crema pasticcera o marmellata di amarene.
In Toscana e in Umbria è diffuso come dolce tipico la frittella di riso, preparata con riso cotto nel latte e aromatizzato con spezie e liquori e poi fritta.
Nell'Italia del Nord, invece, dolce tipico della festività è la raviola (piccolo involucro di pasta frolla o pasta di ciambella richiuso sopra una cucchiaiata di marmellata o crema e poi cotta al forno o fritta).
In Sicilia sono presenti diversi tipi di dolci consumati appositamente durante questa ricorrenza, come ad esempio le Sfince di San Giuseppe, frittelle schiacciate solitamente decorate con creme di pistacchi e arance candite; tipici della tradizione catanese e diffusi in tutta l'isola, sono anche i dolci fritti a forma di tocchetti o bastoncini a base di riso, aromatizzati con buccia d'arancia e miele.