Vino, un’eccellenza lombarda. Cresce il biologico: in 10 anni +93%

22.900 ettari di viti, di cui 41% in montagna, 12% in collina e il 47% in pianura per una produzione totale di vino di 1.301.000 ettolitri. E’ il patrimonio viticolo della Lombardia che registra una crescita importante anche nel settore biologico, raggiungendo nel 2017 1.751 ettari, con un incremento del 93% rispetto al 2010 quando gli ettari destinati a questo tipo di produzione o in conversione erano solo 908. Dato che, peraltro, rispecchia i numeri positivi a livello nazionale dove l’Italia supera  la Spagna, la Francia e la Germania.
E se a fare la parte del leone nella produzione di vino biologico sono le province di Brescia e Pavia, per quanto riguarda quella di vini DOCG e DOC, sul podio si piazza per prima la Valtellina, che vanta 7 vini DOCG, 1 Doc e 1 Igt.  Alle sue spalle la Franciacorta e l’Oltrepo Pavese, famose anche per gli spumanti.
 
In generale la produzione di vini rossi e rosati nella nostra Regione arriva al 54%, mentre quella del bianco si ferma al 46%. Aree vinicole lombarde sono anche San Colombano al Lambro, tra Pavia e Milano, la zona pedemontana a nord di Bergamo (Valcepio Doc rosso) e quella tra  la bergamasca e il Lago d'Iseo, dove si coltivano vitigni autoctoni rossi “Moscato di Scanzo” DOCG.
 
Se dunque la Valtellina si caratterizza per i suoi terrazzamenti e la vendemmia arriva fino a 1000 mt di quota, è però nell’Oltrepo Pavese che si produce il 70% del vino lombardo. Vitigni quali chardonnay, pinot bianco e pinot grigio rendono celbre la Franciacorta mentre la Riviera del Garda ha il suo piccolo gioiello: il Chiaretto, il vino rosato che nella cinquantesima edizione del Vinitaly salì sul trono dei migliori rosè del mondo. Non a caso proprio sul Garda, a Moniga, si tiene il più importante evento italiano dedicato ai vini rosati: L’Italia in Rosa. 
Fino al 24 giugno, inoltre, va avanti il Franciacorta Summer Festival, dedicato al cibo, al vino ma anche all’arte, la natura, lo sport e la cultura.