Villa Necchi di Pavia candidata tra i “Luoghi del cuore Fai”

E’ candidata a far parte del patrimonio del Fondo ambientale italiano. E’ una perla nascosta a 150 passi da Piazza Ghisleri nel centro di Pavia. E’ Villa Necchi, in via san Martino, costruita a fine ottocento dalla famiglia che fondò il celebre marchio delle macchine per cucire. 
Sale intarsiate, stucchi eleganti e vetrate d’epoca rendono questa dimora un bene da conservare e valorizzare, destinandolo all’Università e alla cittadinanza. Negli obiettivi della Fondazione Collegio Santa Caterina, alla quale la villa è stata affidata attraverso una donazione, c’è quello di  realizzare un centro culturale universitario aperto alla città. Da qui l’idea della candidatura tra i “luoghi del cuore” del Fai, per restaurarla, riportandola al suo antico splendore liberty. 
La Villa fu costruita alla fine dell’Ottocento per volere di Ambrogio Necchi che in seguito la regalò al figlio Vittorio, famoso per aver prodotto le prime macchine italiane da cucire. All’epoca la Necchi dava lavoro a oltre1200 operai e ogni assunzione era festeggiata nelle osterie pavesi fino a tarda notte.
La casa venne abitata dalla famiglia fino al 1920, poi lasciata all’Operazione nazionale Balilla per poi passare, con la fine del fascismo, al governo. Dopo la guerra fu occupata dal Comitato italiano Protezione della Giovane e ospitò in seguito il Collegio Santa Caterina, nato nel 1973, nell’adiacente parco della villa, per iniziativa di Papa Paolo VI.
Ad oggi la villa ha raccolto quasi 400 voti ma fino al 30 novembre si potrà votare sul sito ufficiale del concorso www.fondoambienteitaliano.it oppure tramite l’app del Fai.
Nell’attesa dei risultati, il 30 settemebre le porte della villa si apriranno alla città per una visita guidata nell’antica dimora della celebre famiglia pavese.
L’iniziativa del Fai” esiste dal 2003, in collaborazione con Intesa San Paolo, con l’obiettivo di censire i luoghi legati alla nostra identità e alla nostra memoria, che versano in stato di degrado o di abbandono, con l’obiettivo di salvarli e proteggerli agendo concretamente per il loro recupero, la tutela e la valorizzazione. 
Nella classifica provvisoria attuale, dove partecipano altri siti lombardi oltre a Villa Necchi e sparsi nelle diverse province del territorio,al sesto posto, con oltre 5000 voti, si piazza al momento la Basilica di Santa Giulia di Bonate Sotto (BG).
Tra i luoghi lombardi salvati dall’avvio dell’iniziativa ci sono: Piazza della Chiesa a Breme (PV), Villa Premoli (Lodi), l’organo Antegnati nel Duomo Vecchio a Brescia, Villa Strozzi di Palidano di Gonzaga (MN), la Chiesa della Santissima Trinità a Teregua di Valfurva (SO), Vetta Sighignola a Lanzo d’Intelvi (CO), Lago Azzzurro di Campodolcino (SO), Marcite di Cascina Linterno (MI), Piazza d’Armi a Baggio (MI), Città Studi, le sedi storiche dell’Università statale (MI), la Casa del Sole al Parco Trotter (MI), il Convento di San Nicola-Santa Maria della Consolazione di Almenno San Salvatore (BG), Colombarone Cascina Leonardesca  di Vigevano (PV), Mulino Maurizio Gervasoni a Roncobello (BG).