Bilancio dell’iniziativa Nidi gratis: una misura molto apprezzata dalle famiglie

Si conferma il gradimento e il successo di “Nidi Gratis”, la misura regionale che azzera la retta per la frequenza dei bimbi a micronidi pubblici o privati convenzionati: più di 15.200 le famiglie ammesse nell’edizione 2018-2019, a fronte delle 13mila della prima edizione 2016-17; oltre 560 i Comuni coinvolti, con un aumento delle risorse che per l’ultima edizione in corso sono arrivate a oltre 42milioni di euro, esaurendo anticipatamente il fondo. Questa la situazione fotografata dalla missione valutativa promossa dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione (presieduto da Barbara Mazzali – FdI) e dalla Commissione consiliare Sanità (presieduta da Emanuele Monti, Lega), illustrata oggi da Raffaello Vignali e da Guido Gay, rispettivamente Dirigente di PoliS-Lombardia e responsabile del gruppo di ricerca.

Tra i punti di forza emersi dall’analisi, la crescita di posti autorizzati per 100 bambini 0-2 anni, passati dal 27,5% nel 2015-16 al 29,5% nel 2017-18, aumento più marcato rispetto alle altre regioni italiane, oltre al gradimento delle famiglie. In base alle rilevazioni di customer satisfaction di Regione Lombardia, Nidi Gratis è la misura che meglio risponde alle esigenze delle famiglie lombarde (89,3% di valutazioni positive).

Si tratta di una valutazione molto importante che conferma l’utilità della misura a servizio delle famiglie – ha commentato la Presidente Mazzali -. Un sostegno prioritario che ancora di più, dopo emergenza Covid, dovrà sostenere le donne e l’occupazione femminile”. Identico apprezzamento è stato espresso dal Presidente della Commissione consiliare Sanità, Emanuele Monti che ha auspicato che “la misura possa essere confermata ed estesa”. 

Nell’ambito della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro, secondo un’indagine svolta nel 2018 da Regione Lombardia, il 24% delle famiglie beneficiarie di Nidi Gratis ha dichiarato che in assenza della misura avrebbe rinunciato al servizio, mentre il 44% avrebbe fatto l’iscrizione al nido/micronido a condizioni diverse (orario ridotto, ridotti servizi). Inoltre, la situazione occupazionale è passata dal 62,8% di genitori entrambi occupati al momento della presentazione della DSU al 76,1% all’atto di presentazione della domanda Nidi Gratis. Pur con tutte le cautele del caso, questo risultato evidenzia un processo di modifica della condizione occupazionale dei genitori che può essere messo in relazione al beneficio economico garantito da Nidi Gratis.

Tra gli aspetti migliorabili, la ricerca ha evidenziato che una parte di bambini, il 25% circa del totale dei 245.222 bambini tra 0 e 2 anni residenti in Lombardia a inizio 2018, non ha avuto possibilità di accesso all’agevolazione perché il Comune di residenza non ha aderito. Inoltre, l’accesso a nidi di altri Comuni è fortemente limitato per i non residenti. Inoltre, I tempi dilazionati di rendicontazione ed erogazione rischiano di mettere in crisi le strutture, oltre ad alcune problematiche gestionali ed amministrative legate al software utilizzato per la rendicontazione. Un ulteriore elemento da considerare per lo sviluppo futuro della misura regionale riguarda la misura nazionale Bonus Nido, erogata tramite INPS, che è stata dotata di ulteriori risorse e che potrebbe sovrapporsi. Di fatto, l’accesso ai servizi educativi 0-3 anni risulta essere un elemento importante di contrasto alla povertà educativa.

La misura, introdotta in via sperimentale nell’aprile del 2016 nell’ambito del programma Reddito di Autonomia, è stata confermata per le annualità successive grazie ad un continuo investimento di risorse da parte di Regione Lombardia, anche grazie a fondi europei (Programma POR FSE 2014-2020) a partire dalla seconda annualità.