I laghi lombardi vantano alcune delle Ville e giardini più suggestivi d'Europa, incastonati in scenari da favola. Navigando sul lago di Como ogni promontorio e isola mantiene intatto il proprio fascino, come nel caso di Bellagio con la sua magica atmosfera, mix di bellezza paesaggistica e cultura che emana dalla Villa Melzi d'Eril proclamata con la proprietà circostante, monumento nazionale.
La meravigliosa villa, progettata e costruita tra il 1808 e il 1815 dall'architetto e decoratore svizzero Giocondo Albertolli (Bedano 24 luglio 1742; Milano 15 novembre 1839), comprende un ampio complesso costituito anche dalla cappella (dove sono conservate le spoglie della famiglia Melzi); dai giardini che si estendono lungo la costa del lago tra il Borgo di Bellagio e la frazione Loppia; dall'aranciera (oggi adibita a museo) e dalla collina-pineta che si estende verso la frazione di Aureggio. La facciata della villa, per quanto semplice e regolare, è arricchita da una scalinata a doppia rampa e da leoni di stile egizio. Ai lati del terrazzo e del parterre a lago si ergono due statue in marmo del Cinquecento, rappresentanti Apollo e Meleagro, opera dello scultore Guglielmo della Porta (Porlezza 1515 circa; Roma 6 gennaio 1577). I giardini all'inglese, progettati dall'architetto e urbanista svizzero attivo prevalentemente a Milano e in Lombardia Luigi Canonica e dall'agronomo e botanico Luigi Villoresi entrambi responsabili anche della sistemazione del parco della Villa Reale di Monza. Nel giardino, ricchissimo di piante rare ed esotiche, sono presenti alberi secolari, siepi di camelie, boschi di azalee e rododendri giganti, pietre e monumenti, imbarcazioni e cimeli di pregio storico e artistico. Accedendo dall'ingresso di Bellagio si trova un "giardino orientale", con un laghetto di ninfee. Procedendo, si incontra la prima fra le antichità egizie distribuite nel parco: la statua di un dignitario (arricchita da geroglifici) risalenti ai tempi di Ramses II. Più oltre vi è il chiosco in stile moresco che conserva i busti degli imperatori d'Austria Ferdinando I, Marianna di Savoia e del duca Lodovico Melzi con la consorte Josephine Melzi Barbò, ultimi proprietari della casata Melzi prima del passaggio alla famiglia Gallarati Scotti. Di fronte al chiosco si trova il monumento a Dante e Beatrice dello scultore Giovan Battista Comolli che impressionò molto Franz Liszt quando, ospite di Villa Melzi, compose la Sonata a Dante (1847-1855). L'aranciera-museo, dove un tempo venivano ricoverate le piante di aranci, oggi è un museo che contiene preziosi cimeli del periodo napoleonico (busto di Napoleone, le chiavi della città di Milano, stampe della Milano napoleonica, i cannoni della prima campagna d'Italia del 1796, rari reperti archeologici e due affreschi rinascimentali di provenienza lariana. Nel parco, essenze esotiche e rare si alternano ad alberi secolari, camelie, rododendri e azalee. Tra le piante più preziose vi sono il Liriodendron tulipifera, cedri del Libano, faggi rossi, canfore, Ginkgo biloba di valore botanico e storico. La villa e i giardini sono visitabili in tutta sicurezza già dal 18 maggio 2020.