18 anni fa lo schianto aereo al Grattacielo Pirelli

Pochi mesi fa sono passati 18 anni da quel 18 aprile 2002 quando alle 17.45 circa l'aereo da turismo guidato dal 67enne svizzero Luigi Fasulo si schiantò contro il 26° piano del grattacielo Pirelli, in pieno centro direzionale a pochi chilometri di distanza dal cuore della città e dei milanesi. Oltre al pilota, in quello che le indagini rivelarono essere stato un tragico incidente, morirono anche due donne: la 40enne Anna Maria Rapetti e la 39enne Alessandra Santonocito che lavoravano all’Ufficio legale della Regione. Ben 70 furono i feriti tra impiegati regionali e cittadini.

Dopo l'impatto, avvenuto 200 km/h, subito l’esplosione e un incendio durato alcune ore. Il timore fissato nelle menti di tutta la cittadinanza era quello di un attentato terroristico a matrice islamica, a soli sette mesi di distanza dall'attentato alle Twin Towers newyorkesi dell’11 settembre 2001. Il monomotore Rockwell Commander era decollato da Locarno intorno alle ore 17.15 e pochi minuti prima dello schianto il pilota aveva segnalato alla torre di controllo di Linate un problema al carrello. Poi il silenzio seguito dalla tragedia. Al momento della ctastrofe, al "Pirellone" stavano lavorando circa 300 dipendenti della Regione Lombardia.

Il fatto, oltre a sgretorale tre piani e deturpare il Pirellone, finì anche per incidere sull’aspetto funzionale del lavoro degli uffici che dovettero adoperarsi tra mille difficoltà per ricostruire molta della documentazione amministrativa e contabile andata perduta nell’incendio. Inoltre il Pirellone necessitava di una ristrutturazione secondo schemi, regole e linee guida ancorate saldamente all’originale modello architettonico del Palazzo. Con urgenza, si rese pertanto necessario avviare i lavori di ristrutturazione e nel contempo trovare soluzioni alternative per non bloccare gli adempimenti degli uffici di Giunta e Consiglio, proprio mentre erano in corso i lavori di ristrutturazione del Grattacielo che durarono ben cinque anni, dal 2000 al 2005. In quel periodo, il Consiglio regionale si riunì in una tensostruttura appositamente realizzata fra via Restelli e via Melchiorre Gioia che pur nell’emergenza si rivelò funzionale alle esigenze.

Nel ricordo delle vittime e della drammatica vicenda, al 26mo Piano della memoriauna targa presente a Palazzo Pirelli sede del Consiglio regionale e un’altra nella sala Belvedere di Palazzo Lombardia sede della Giunta regionale, uniscono simbolicamente i due edifici simboli della Regione Lombardia