Consiglio respinge due mozioni su Film Commission

L’Aula del Consiglio regionale ha respinto a maggioranza le due mozioni presentate da Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico sul tema Lombardia Film Commission. Il documento pentastellato (prima firmataria la Consigliera Monica Forte), chiedeva al Presidente Fontana “l’adozione  di  un’azione  di  responsabilità  nei  confronti  degli  amministratori  della  Fondazione,  dell’Organismo  di  Vigilanza  e  del  Collegio  Sindacale così come peraltro suggerito dallo stesso Collegio regionale dei revisori dei Conti di Regione Lombardia” . In quattro punti il testo del gruppo Dem (prima firmataria la Consigliera Paola Bocci): “Attivare un audit esterno; Sollecitare Lombardia Film Commission affinché sciolga, in chiave di autotutela, il contratto con lo studio Scilieri e rinnovi l’Organismo di Vigilanza, sostituendo per intero l’attuale; valutare l’accompagnamento di Lombardia Film Commission con persona di specchiata fama e comprovate competenze per rilanciare la Fondazione nella sua missione di sostegno al comparto audiovisivo e cinematografico; dotare il Film Fund regionale delle risorse necessarie a rilanciare le produzioni cinematografiche e audiovisive sul territorio lombardo”.

Dopo la presentazione delle mozioni e l’intervento dell’Assessore regionale alla Cultura Stefano Bruno Galli, che ha risposto sui motivi per i quali la Giunta respinge le richieste avanzati dai gruppi di minoranza. In sede di dichiarazione di voto, il Capogruppo PD Fabio Pizzul, ha sottolineato che “da oltre tre anni la LFC è di fatto bloccata. La magistratura, non noi, a questo punto dirà se la società sia stata usata per altri fini. Non è questo l’oggetto dei nostri documenti, a noi interessa che Regione Lombardia si preoccupi di mettersi in una condizione di sicurezza istituzionale. Ovvero, che LFC faccia il suo mestiere, cioè attivare produzioni cinematografiche e non stia lì parcheggiata, abbandonata a se stessa, e oggetto di appetiti, attenzioni o indagini della magistratura.  Noi vogliamo uscire da questa palude, perché la Lombardia ha straordinarie potenzialità in questo settore”.

Osservazioni respinte al mittente dal Presidente della Commissione Cultura di Palazzo Pirelli Curzio Trezzani (Lega). “L’assessore Galli ha risposto in maniera precisa a quanto contenuto nelle mozioni, anche per quanto riguarda le azioni intraprese per tutelare la Regione. Oggi – ha osservato – per l’ennesima volta abbiamo visto come certe mozioni delle minoranze siano usate per conquistare qualche titolo sui giornali. Questa non è un’Aula di tribunale e non è vero che LFC sia una scatola vuota: l’anno scorso, ad esempio, sono state gestite 216 produzioni. Si può migliorare? Certo, tutto si può rendere più grande e più bello, ma lo strumento non sono le mozioni pretestuose in Consiglio regionale”.

Di rilancio di LFC parlando di contenuti, ha parlato anche il Presidente dei Consiglieri azzurri Gianluca Comazzi: “Sarei stato molto più interessato a un dibattito sulla mission di Lombardia Film Commission, su cosa sarebbe utile fare per migliorare, visto che rispetto ad altre realtà come Roma o Venezia, siamo ancora un po’ indietro. Non credo – ha detto il Capogruppo di Forza Italia – che il Consiglio regionale debba fare un’ingerenza nei confronti di una società che tutto sommato è autonoma, con un suo Consiglio di amministrazione e un Collegio dei revisori”.

Duro l’intervento della Consigliera Forte: “Chiedere che Regione Lombardia dia seguito a quanto ha chiesto il proprio Collegio dei revisori, è cercare visibilità sui giornali?”, ha chiesto in tono polemico la rappresentante M5S, ribadendo che “si tratta di riconoscere quanto successo e prendersi in capo la responsabilità di amministrazione pubblica. Perché – ha sottolineato – non si può sempre arrivare siano i giudici a muoversi, altrimenti a cosa servono gli organismi di controllo interni alle partecipate o a Regione Lombardia?”.