Aumentano i donatori di sangue, avvicinandosi ai valori pre pandemia: 2,8 milioni di trasfusioni su 639mila pazienti, con una media di circa 5,4 trasfusioni ogni minuto. Preoccupa però il progressivo invecchiamento del popolo dei donatori a cui non sembra corrispondere un adeguato ricambio generazionale. Calano infatti quelli tra i 18 e i 45 anni mentre crescono tra i 56 e i 65.
I dati erano stati annunciati dal Centro Nazionale Sangue nel mese di giugno in occasione della Giornata mondiale del donatore ma il tema è tornato alla ribalta in questi ultimi giorni dopo l’appello del rapper Fedez in seguito al suo ricovero.
Stando al bilancio sociale di Avis Lombardia la nostra Regione si dimostrerebbe particolarmente generosa con una schiera di 270 mila volontari, per un totale di 470 mila donazioni di sacche di sangue, quasi un quarto del totale e con un contributo del 20% sul complesso delle donazioni.
Non si sottrarrebbe però al trend nazionale che registra una perdita di oltre 200 mila donatori giovani nel giro di 10 anni.
Altra criticità riguarda il recupero del plasma, la parte liquida del sangue fondamentale per la creazione di farmaci salvavita. Nel 2022 le donazioni sono infatti diminuite rispetto al 2021, costringendo il nostro paese a ricorrere all’estero per soddisfare il fabbisogno nazionale. A dirlo, in questo caso, è stato è il Programma nazionale di Autosufficienza, dal quale però emergerebbero ancora una volta le buone intenzioni della Lombardia. Pur restando sotto la quantità ritenuta ottimale per garantire l’autosufficienza insieme a tutte le altre regioni (18 Kg), la nostra regione risulterebbe quantomeno sopra la media nazionale con 15,5 kg/1.000 abitanti di plasma conferito. Rispetto proprio alla donazione in aferesi, ossia quella che viene usata per prelevare plasma, piastrine e globuli rossi, la maggior parte sarebbero provenienti dalle province di Bergamo (16.129) e Cremona (10.576), seguite da Milano (9.354), Brescia (4.756), Como (4.398) e Sondrio (4.105).