Neutralità carbonica entro il 2050, risparmio e diversificazione energetica, produzione di energia pulita, facendo ricorso anche alla risorsa nucleare. Sono i punti chiave della legge sul clima approvata oggi a maggioranza (con l’astensione della minoranza) in Commissione Ambiente, presieduta da Alessandro Cantoni (Lombardia ideale).
“Questa è una legge coraggiosa. Ci vuole, infatti, coraggio perché il tema climatico è enorme e ricco di sfumature. La sfida che ci pone questo testo è ambiziosa: far convivere sostenibilità ambientale, economica e sociale – sottolinea Alessandro Cantoni -. Per raggiungere questo obiettivo puntiamo su fonti di energia pulita, economia circolare, bioedilizia e innovazione. Con questa legge saremo la prima regione in Europa a varare una normativa che integra il contrasto al cambiamento climatico con tutte le politiche regionali, coinvolgendo in questo percorso enti locali e imprese che potranno contare su un supporto continuo e programmi di formazione dedicata. La transizione energetica, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici devono essere un’opportunità per i territori”.
L’obiettivo della legge clima è porre fine alla dipendenza della Lombardia dai combustibili fossili e modificare i criteri alla base delle strategie di sviluppo e di crescita.
Il testo, articolata in 16 articoli, indica le azioni previste per affrontare i cambiamenti climatici, la loro mitigazione, la lotta all’inquinamento atmosferico, la gestione della risorsa idrica e l’uso delle fonti alternative.
Per arrivare alla neutralità climatica al 2050, azzerando la quantità di gas serra immessi in atmosfera, l’Unione europea pone due obiettivi intermedi: la riduzione dei gas serra del 55% entro il 2030 e del 90% entro il 2040.
Per raggiungere questi obiettivi la legge clima indica l’aumento delle fonti rinnovabili, il taglio alle emissioni del riscaldamento domestico, dell’industria e dell’agricoltura, favorendo il più possibile il recupero energetico, l’utilizzo della biomassa legnosa attraverso impianti a bassa emissione.
In particolare, la legge interviene sulla produzione industriale e agricola per adattarla alle nuove esigenze, prevenendo e contendo gli effetti sulle città e sulle infrastrutture delle calamità derivanti dagli eventi meteorologici più estremi.
Un altro tema centrale è quello della decarbonizzazione dell’edilizia. Il testo ha come obiettivo l’incremento delle possibilità di installazione delle fonti rinnovabili relative agli edifici di nuova costruzione o soggetti a ristrutturazione
L’economia circolare è, invece, la cornice su cui si baserà il ricorso a fonti rinnovabili.
Il provvedimento, varato dalla Giunta regionale lo scorso 19 maggio, è stato abbinato all’analogo progetto di legge sulla sostenibilità, la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici nei territori lombardi, di cui sono primi firmatari Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) e il Vice Presidente del Consiglio Giacomo Cosentino (Lombardia Ideale) che ha definito il testo “un ulteriore e significativo passo avanti verso una Legge regionale per il clima”. Giacomo Cosentino spiega che “in Commissione sono stati unificati due testi, uno dell’Assessore Maione, approvato dalla Giunta che definisce una cornice normativa per le future iniziative di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici e l’altro, presentato da me e dal Consigliere Gallizzi, che introduce i ‘Patti Territoriali di Sostenibilità’. Si tratta di accordi volontari, cofinanziati da Regione Lombardia, tra enti pubblici, imprese, organizzazioni non profit e altri attori locali, finalizzati alla realizzazione condivisa di interventi per la transizione energetica, la tutela degli ecosistemi e uno sviluppo territoriale inclusivo. Presto il testo approderà in aula consiliare e, una volta approvato, farà della Lombardia la prima Regione in Italia a dotarsi di una Legge per il clima“.
Nel corso della seduta di Commissione sono stati discussi e votati 118 emendamenti (47 quelli approvati).
Durante il dibattito sono intervenuti Miriam Cominelli (PD) che ha giudicato positivamente “il coinvolgimento degli Enti locali, mentre restano aperte alcune questioni come l’ipotesi dell’uso dell’energia nucleare o quella delle risorse destinate all’attuazione della legge”; Daniel Ferrazzi (Gruppo Misto) che si è augurato che in sede di discussione in Consiglio venga eliminato dal testo “il riferimento all’energia nucleare, anche per rispetto del voto referendario del 1987. Solo così potremo avere un’approvazione bipartisan”; Riccardo Pase (Lega) ha definito il testo normativo approvato oggi “una legge che guarda al futuro e che introduce il concetto di invarianza tecnologica. Due gli asset principali: l’attenzione per la filiera bosco legno e la ricerca e l’innovazione in ambito nucleare per diversificare l’insieme di fonti energetiche primarie e garantire una maggior indipendenza dalle fonti fossili”; Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia) che ha posto l’attenzione sugli “strumenti concreti introdotti dalla legge per affrontare la sfida climatica, con una convinzione precisa: o la transizione ecologica si costruisce insieme ai territori, oppure non funziona”.
L’Assessore all’Ambiente e Clima Giorgio Maione ha ricordato “l’atteggiamento responsabile delle minoranze e il supporto della maggioranza che ha consentito di approvare in Commissione la legge sul clima. Un testo che parla di innovazione e guarda al futuro, ponendoci di fronte sfide enormi climatiche che dobbiamo e possiamo vincere”
La Legge sul clima sarà sottoposta alla discussione e al voto in Aula entro fine luglio, quando la Commissione Ambiente voterà anche il Piano regionale aria (relatore Riccardo Pase, Lega).