La Festa della Lombardia cadrà il 29 maggio, giorno in cui nel 1176, a Legnano, la Lega dei Comuni lombardi sconfisse l’esercito del Sacro Romano impero germanico. Il via libera definitivo è avvenuto oggi in Consiglio regionale. L’Assemblea regionale, dopo un dibattito che ha visto la partecipazione di tutti i Gruppi, ha dato il via libera alla legge con 51 voti favorevoli (PdL, Lega Nord, Lista Maroni, Movimento 5 Stelle, Fratelli d’Italia e Pensionati, mentre i 17 rappresentanti di PD e Patto Civico non hanno partecipato al voto. La Festa sarà una “solennità civile ma non avrà ricadute di costi per le finanze pubbliche”, dunque scuole e uffici resteranno regolarmente aperti.
Soddisfatta la relatrice Silvana Santisi (Lega Nord) che ha parlato di “una data importante perché ricorda il valore della libertà. Con la battaglia di Legnano e la sconfitta del Barbarossa si apre il periodo dei Comuni simbolo di libertà e autonomia, quella libertà e autonomia che oggi è sempre più prevaricata da moderni Barbarossa”.
PD e Patto Civico con gli interventi del capogruppo Alessandro Alfieri e del consigliere Umberto Ambrosoli hanno bollato la legge come “sbagliata”. Si è scelta una data che divide e non unisce. Il 29 maggio è una data autocelebrativa per un partito che ne ha fatto un simbolo e non riguarda tutti i lombardi”. Per Ambrosoli una scelta più condivisa sarebbe stata quella del 22 marzo “giorno nel quale con le Cinque Giornate di Milano tutti i lombardi si liberarono degli austriaci” . Il capogruppo del Pd Alfieri ha sottolineato invece che le date erano diverse “tra cui quella relativa all’approvazione del primo Statuto di Regione Lombardia. A parte questo, quest’Aula forse – ha poi aggiunto Alfieri – si dovrebbe occupare di cose più concrete come la questione dei ticket, dei contratti di solidarietà e della questione del lavoro in generale”.
Il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli ha parlato di data significativa: “Il 29 maggio 1176 – ha detto Galli – si concludeva un ciclo convenzionalmente cominciato il 7 aprile di nove anni prima nell’abbazia di Pontida: il federalismo moderno è nato sul prato di Pontida. E i modelli di cultura e di comportamento, la mentalità collettiva e il capitale sociale che contraddistinguono ancora oggi la Lombardia si formarono nel corso dell’età comunale, di cui il 29 maggio rappresenta una data significativa”. D’accordo anche sulla data il PdL: il Presidente della Commissione Affari istituzionali Stefano Carugo ha parlato di un “atto dovuto perché la Festa rappresenta un obbligo statutario. Questa legge dunque è giusta e rappresenta un mezzo per ricordare la nostra storia che dovrà essere ricordata anche dai giovani”.
A favore ha votato anche il Movimento 5 Stelle. Dario Violi ha sostenuto che “il 29 maggio è una data importante perché vede i Comuni unirsi per difendere i cittadini e questo per noi è la cosa più importante. Questa è la storia, che appartiene al popolo e non a un partito che tenta di appropriarsi della sua simbologia”.
D’accordo anche i Fratelli d’Italia che con il capogruppo Riccardo De Corato ha evidenziato che “istituire la Festa regionale della Lombardia il 29 maggio, giorno della storica battaglia di Legnano, significa riconoscere quell’evento come centrale nella storia della Lombardia e centrale anche in quella dell’Italia e dell’Unità d’Italia. Alla battaglia di Legnano fa riferimento infatti l'Inno di Mameli nei versi «Dall'Alpi a Sicilia dovunque è Legnano». Grazie a questa storica battaglia, Legnano è l'unica città, oltre a Roma, a essere citata nel nostro Inno Nazionale.Soddisfatta anche la capogruppo dei Pensionati Elisabetta Fatuzzo: “Fa bene a tutti – ha detto – ricordare la storia della nostra Regione. Data più naturale non c’era: il 29 maggio si ricorda infatti la lotta dei Comuni lombardi contro l’invasore straniero”.
Soddisfazione da parte della Lega Nord. Pietro Foroni ha ricordato che “la battaglia di Legnano non è un evento localistico perché i fatti del 1176 hanno segnato la nostra cultura e la nostra società”, mentre il capogruppo del Carroccio Massimiliano Romeo ha evidenziato nella sua dichiarazione di voto che “la festa valorizza l’identità regionale e la tempo stesso manda un forte segnale al ritorno del neocentralismo. I simboli sono importanti perché fanno ritrovare il senso della comunità. E allora quando questi simboli si trovano, come la ricorrenza del 29 maggio, è giusto che vengano riconosciuti e valorizzati”. Apprezzamenti anche da parte della Giunta.Per il Sottosegretario Ugo Parolo “la scelta fatta è importante perché va a valorizzare la storia della nostra regione”.
LE ALTRE FESTE REGIONALI
La Lombardia si aggiunge così a tante altre Regioni italiane che hanno istituito in questi ultimi anni le ricorrenze regionali. Ne ricordiamo alcune. Ha una sua festa il Veneto (cade nel giorno della fondazione di Venezia, il 25 marzo), la Toscana (il 30 novembre e ricorda l’anniversario della Riforma Penale promulgata da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1786, granduca di Toscana, che abolì la pena di morte), laSardegna (e’ la “Sa die de sa Sardegna” e si svolge il 28 aprile). Feste regionali sono state istituite anche in Piemonte (il 22 maggio si ricorda il giorno della promulgazione dello Statuto) e della Sicilia (istituita nel 2010, cade il 15 maggio e festeggia la promulgazione dello statuto speciale). Festa regionale anche in Val d’Aosta: prima cadeva il 7 febbraio di ogni anno poi una legge regionale l’ha spostata all’ultima domenica del mese di febbraio.