In Consiglio regionale il dibattito su riforme istituzionali e ruolo Regioni e Autonomie

Approvato il documento di maggioranza che chiede l’istituzione del Senato delleRegioni e delle Autonomie, più competenza su materie concorrenti, l’introduzione di federalismo differenziato e livelli di virtuosità: sì alle Macroregioni, no al proliferare delle Città metropolitane
Si è svolta oggi in Consiglio regionale la seduta consiliare, tematica sulle riforme istituzionali e sul ruolo delle Regioni e delle Autonomie locali.
Al termine del dibattito, presieduto dal Presidente del Consiglio regionale, Raffaele
Cattaneo, è stato approvato, con i voti dei gruppi consiliari di maggioranza (42 consiglieri
a favore, 18 non hanno partecipato al voto), un ordine del giorno che riprende molti dei
punti già contenuti nel documento sulle riforme istituzionali approvato lo scorso 20
febbraio a Roma dall’Assemblea plenaria della Conferenza dei Presidenti delle
Assemblee legislative regionali.
L’ordine del giorno, depositato questa mattina in Consiglio regionale, è stato sottoscritto
dal Presidente della Commissione Affari Istituzionali Stefano Carugo (NCD) e dal
Presidente della Commissione speciale per il Riordino delle Autonomie Giulio
Gallera (FI), oltre che dai Capigruppo di maggioranza Massimiliano Romeo (Lega
Nord), Stefano Bruno Galli (Lista Maroni), Claudio Pedrazzini (FI), Mauro
Parolini (NCD), Riccardo De Corato(Fratelli d’Italia) e Elisabetta Fatuzzo (Pensionati).
Il documento sottolinea l’esigenza prioritaria di superare l’attuale bicameralismo perfetto e
paritario, attraverso la costituzione di un Senato delle Regioni e delle Autonomie che
dovrà essere composto “da rappresentanti provenienti dalle Regioni, per almeno due terzi
dei suoi componenti, e dagli Enti locali entro un numero complessivo non inferiore a 80 e
non superiore a 200, tenendo conto della popolazione di ciascuna Regione”.
Viene quindi ribadita la necessità di attribuire alla potestà legislativa esclusiva dello
Stato solo le materie sulle quali vi è un oggettivo e prevalente interesse nazionale,
lasciando invece alla competenza regionale le altre materie. Nel chiedere il rilancio e
l’attuazione del processo di federalismo differenziato, l’ordine del giorno sollecita la
riduzione del numero attuale delle Regioni italiane con l’obiettivo di costituire enti
regionali più ampi (le macroregioni), che siano “più adeguati e omogenei dal punto di
vista del territorio e della popolazione”.
Molti i contributi e le richieste contenute nel testo, particolarmente articolato e complesso:
tra queste, l’attribuzione al Senato delle Regioni e delle Autonomie del potere di
“designare un numero congruo di giudici costituzionali” e la possibilità di istituire Zone
Economiche Speciali. Nel documento viene sollecitato anche il riconoscimento di livelli
di virtuosità (residuo fiscale, costi standard, livello del PIL), oltre i quali diventa
automatico l’accesso alle forme di autonomia previste dall’art.116 terzo comma della Costituzione, e si chiede che l’
autonomia finanziaria e fiscale prevista dall’art.119 della Costituzione “risulti almeno nella misura del 75% della fiscalità trattenuta sul territorio”. Si sottolinea infine la necessità di evitare la proliferazione delle Città metropolitane, individuando come unica Città metropolitana in Lombardia la sola area metropolitana di Milano. L’ordine del giorno sarà trasmesso al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato con richiesta di istituire un luogo idoneo di approfondimento che veda rappresentate le Regioni, valutando anche “l’ipotesi di dare vita a una apposita Commissione bicamerale allargata ai rappresentanti delle Regioni e delle Autonomie”. Al Presidente della Giunta regionale Roberto Maroni e al Presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo viene dato mandato di sostenere i contenuti di questo atto di indirizzo in tutte le sedi istituzionali più appropriate e in particolare nella Conferenza delle Regioni, nelle sedi di raccordo con il Governo e nelle audizioni che si terranno in Parlamento.
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