A 50 anni dallo sceneggiato RAI, un tour tra i luoghi de “I Promessi Sposi”

Il romanzo de “I Promessi Sposi”, ambientato da Alessandro Manzoni in Lombardia tra il 1628 e il 1630 durante il dominio spagnolo, si basò su una rigorosa ricerca storica dei personaggi descritti (come la Monaca di Monza, Marianna de Leyva y Marino o l'Innominato, don Bernardino Visconti) e della grave epidemia di peste che colpì l'Italia settentrionale nel 1630.

Ma il romanzo dette anche grande risalto ai paesaggio della nostra regione, in particolare ai suoi monti, ai suoi laghi, ai suoi corsi d'acqua, alle sue città e ai loro dintorni. Ne è fulgido esempio l'intero incipit dell'opera, laddove vi è una dettagliata descrizione del paesaggio del Lecchese con “quel ramo del lago di Como…” oppure del viottolo su cui cammina don Abbondio o ancora con i boschi a ridosso dell'Adda.

Questi luoghi vennero magnificamente descritti dal regista Sandro Bolchi quando nel 1967 realizzò il famoso sceneggiato televisivo per la RAI. Ma non li immortalò realmente perchè, essendo lui vogherese, ambientò i luoghi manzoniani tra le sue terre: le rive del fiume Orba vicino a Novi Ligure divennero quelle dell'Adda; le riprese della scalinata di Pescarenico vennero fatte al convento seicentesco dei frati Cappuccini di Tortona; il chiostro del convento della Monaca di Monza venne ricreato al monastero francescano di Nostra Signora della Valle a Gavi.

Questi luoghi sono diventati parte di un “Gran tour” organizzato dal “Distretto del Novese” (rete che unisce una quarantina di Comuni dislocati tra Novi Ligure, la Val Borbera e l'Alto Monferrato) che comprende tra gli altri anche il castello di Casaleggio Boiro (nella foto, dove nella finzione scenica viveva l'Innominato), la duecentesca Pieve di Santa Maria a Novi Ligure (il convento di fra Cristoforo), il lido fluviale di Pedrosa, angolo scenico per rappresentare “quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno”.

Maggiori informazioni e prenotazioni per il tour guidato sul sito www.distrettonovese.it