Era soprannominato il “Campionissimo” e a lui, Fausto Coppi, nel sessantesimo anniversario della sua morte, è dedicata una mostra che ne ripercorre il mito che dura ancora oggi.
Nella sala consiliare di Varzi, nell’Oltrepo pavese, dove Coppi vinse la sua prima corsa, sono esposti alcuni dei cimeli provenienti dalle collezioni del Museo del Ghisallo (Magreglio, Como) e quello di Alessandria Città delle Biciclette, oltre a 10 opere di Miguel Soro, artista che ha ritratto i volti del ciclismo.
La mostra che resta aperta (venerdì e domenica dalle 10 alle 12 e il sabato anche dalle 16 alle 18) fino al 2 febbraio, è a ingresso gratuito ed è patrocinata da Regione Lombardia.
Tra gli oggetti da ammirare, oltre a 10 ritratti di Coppi, carichi di colore ed emozioni, ci sono la sua bicicletta di quando, prima di diventare il “Campionissimo”, usava come garzone in una bottega di Tassarolo, in provincia di Alessandria, e quella da campione del mondo, titolo conquistato a Lugano nel 1953.
La nostra regione portò fortuna all’ “Airone” che vinse il Giro di Lombardia per quattro anni consecutivi tra il 1946 e il 1949 e la quinta vittoria arrivò nel 1954. Nel 1948 stabilì il primato della scalata al Ghisallo e il 5 giugno 1952 vinse la tappa del Giro d’Italia da Erba a Como, consentendogli poi di trionfare nella 35esima edizione della "Corsa Rosa".
“In arte Coppi” è dunque un appuntamento che gli amanti delle due ruote non possono perdere e che val bene anche un visita al piccolo borgo medievale di Varzi, capoluogo della Valle Staffora, situato in una posizione di grande bellezza paesaggistica.