Beni confiscati alla mafia: via libera al Piano strategico

Ok all'unanimità in Commissione Affari istituzionali. La relatrice Cappellari (Lega): "Importante la collaborazione tra enti pubblici e privati"

I beni immobili sequestrati e confiscati alla mafia e alla criminalità organizzata attualmente censiti in Lombardia sono 3.175 (suddivisi tra destinati e in gestione). Se consideriamo il numero dei beni immobili confiscati già destinati a enti territoriali o al demanio la Lombardia (con 1.591 beni) è la quinta regione dopo Sicilia (7.727), Calabria (3.137), Campania (3.105) e Puglia (1.822).
La Lombardia (con 1.584 beni) si colloca al quinto posto anche per quanto riguarda il numero degli immobili ancora in gestione di Tribunali e ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata). Seguono Sicilia (8.719), la Campania (3.437), la Calabria (1.873) e il Lazio (2.643).

Sono alcuni dei dati contenuti nel “Piano strategico per i beni confiscati”, documento su cui si basa l’azione di Regione Lombardia condotta in accordo con ANBSC (Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata) e che si avvale della collaborazione per specifici obiettivi di Politecnico, Anci, Polis, Università Antonianum del Vaticano.

Lo scopo di questa attività -ha spiegato la relatrice Alessandra Cappellari (Lega)- è quello di rendere sempre più corti i tempi che intercorrono tra confisca e destinazione, promuovendo censimento e informazione, formazione dei responsabili di enti potenzialmente interessati e infine il sostegno al recupero dei beni e al ripristino dell’attività delle aziende sequestrate, laddove è possibile. A coordinare le iniziative è stata istituita una task force regionale. Il traguardo cui si punta è quello di una destinazione definitiva ma non sempre i percorsi da intraprendere sono privi di difficoltà. La collaborazione tra enti pubblici e privati, prevista da questo piano, è la garanzia che le competenze messe in campo sono di altissimo livello e che i risultati attesi potranno essere raggiunti”.

La valorizzazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata rispondono soprattutto a due finalità: quella di tipo sociale e quella di tipo istituzionale. I beni confiscati, infatti, possono essere acquisiti al patrimonio dello Stato per ospitare funzioni istituzionali o trasferiti al patrimonio degli enti territoriali per finalità istituzionali o scopi sociali/di interesse generale. Quest’ultima finalità è quella che prevale nettamente (59%).

Il 79% dei beni immobili confiscati destinati in Lombardia riguarda unità immobiliari per uso di abitazione e pertinenziale. La restante parte si può così suddividere:

– 172 terreni (11%);

– 137 unità immobiliari a destinazione commerciale e industriale (9%);

– 18 altre unità immobiliari (1%);

– 4 unità immobiliari per alloggio e usi collettivi.

 

Tabella degli immobili in gestione e destinati suddivisi per provincia

Provincia Beni immobili in gestione di ANBSC e Tribunali Beni immobili già destinati a enti territoriali o al demanio
BG 94 50
BS 96 140
CO 66 80
CR 73 22
LC 26 33
LO 63 11
MN 102 11
MI 579 867
MB 281 162
PV 66 96
SO 25 4
VA 113 115
TOTALE 1584 1591

La Commissione “Affari istituzionali”, presieduta da Matteo Forte (FdI), ha approvato la proposta di Piano strategico e ha anche dato il via libera alla istituzione dell’elenco regionale degli enti del Terzo settore operanti nell’ambito dell’educazione alla legalità e del contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa.