In Commissione confronto sulla situazione della Bystronic

Consiglieri regionali, enti locali e sindacati chiedono lo stop ai licenziamenti e la ripresa del dialogo

Un appello bipartisan affinchè venga sospesa la procedura di licenziamento dei lavoratori e possa riprendere un dialogo tra le parti anche attraverso il coinvolgimento delle strutture di Regione Lombardia che si occupano non solo di ammortizzatori sociali, ma anche di rilancio dell’attività produttiva. Il caso della Bystronic Automation, azienda che intende chiudere i due siti produttivi di Pieve Emanuele e San Giuliano Milanese, è stato al centro di una lunga riunione della Commissione Attività produttive, presieduta da Silvia Scurati (Lega), nel corso della quale sono state ascoltate le parti interessate e durante la quale le voci dei Consiglieri regionali si sono espresse unanimemente a favore della necessità che si apra una fase negoziale con l’obiettivo di salvaguardare produzione e lavoratori.

La Bystronic Automation ha un organico di 150 lavoratori suddivisi tra le unità produttive di Pieve Emanuele e di San Giuliano Milanese e fa parte del gruppo internazionale Bystronic (3000 dipendenti e oltre 40 sedi a livello mondiale), società con sede legale in Svizzera che opera nel settore della progettazione e produzione di macchine di automazione industriale per usi molteplici (incluse parti e accessori). Il 10 ottobre scorso l’azienda ha avviato una procedura di licenziamento collettivo motivata con la decisione di cessare le attività in Italia nell’ambito di una riorganizzazione del gruppo che prevede tagli al personale per circa 500 unità in tutto il mondo.

L’urgenza di una ristrutturazione dell’attività è stata illustrata dai rappresentanti dell’azienda, motivandola col forte calo di ordini e fatturato e del cambiamento del mercato. ln tale contesto il Gruppo Bystronic ha maturato la volontà di eliminare dalla propria offerta la quota relativa alle soluzioni customizzate in quanto scarsamente richieste dal mercato e di privilegiare la produzione di soluzioni di automazione standard, ovvero prodotti con specifiche standardizzate per tutti i clienti, realizzati nel sito produttivo di Niederonz, in Svizzera, dove è presente un centro di ricerca e sviluppo del prodotto e nel quale il Gruppo intende concentrare i propri investimenti in futuro. L’azienda ha anche aggiunto di essere disponibile a proseguire il confronto presso il tavolo già aperto in Assolombarda.

Da parte dei sindacati e della RSU è stata invece chiesta una cessazione immediata della procedura di licenziamento in quanto non giustificata dalla situazione dell’azienda, che non è mai ricorsa ad ammortizzatori sociali, e le cui decisioni sono state prese all’improvviso e senza tener conto delle ricadute su famiglie e lavoratori.
Alla riunione hanno partecipato anche i rappresentanti dei Comuni di Pieve Emanuele e di San Giuliano Milanese e della Città Metropolitana. Il Sindaco di Pieve Pierluigi Costanzo ha detto che “come amministrazioni comunali siamo al fianco dei lavoratori e continueremo questa battaglia perché non è possibile che da un giorno all’altro si decida di licenziare”.
Numerosi i Consiglieri intervenuti. Nicola Di Marco (M5Stelle), che aveva chiesto le audizioni, ha detto tra l’altro che della questione verrà investito anche il Parlamento. Onorio Rosati (AVS) ha insistito sull’importanza che istituzioni e azienda si battano per difendere in primo luogo i siti produttivi oltre ai lavoratori. Solidarietà ai lavoratori è stata espressa anche da Lisa Noja (Azione Italia Viva), Pierfrancesco Majorino, Alfredo Simone Negri, Roberta Vallacchi e Paolo Romano (PD), da Luca Paladini (Patto Civico). Sono infine intervenuti anche i funzionari di Regione Lombardia per confermare la disponibilità ad approfondire il confronto.
All’esterno di Palazzo Pirelli, in via Filzi, un nutrito gruppo di lavoratori ha dato vita a una manifestazione per chiedere lo stop dei licenziamenti.