Legge di Stabilità, Consiglio unanime sulla manovra

Razionalizzare la spesa delle Regioni premiando gli enti virtuosi e superando la logica del riparto dei finanziamenti in base alla spesa storica. Chiede di introdurre il criterio dei costi standard l’Ordine del giorno con cui il Consiglio regionale, all’unanimità (PD, Lega Nord, Maroni Presidente, Forza Italia, Ncd, Movimento Cinque Stelle, Patto Civico, Fratelli d’Italia, Pensionati, Gruppo Misto), impegna il Presidente della Giunta a difendere e sostenere in ogni sede istituzionale il sistema delle autonomie e delle Regioni.

Il documento evidenzia che gli effetti dei tagli sulle politiche regionali si tradurrebbero in una riduzione di circa 930 milioni di euro all’anno con evidenti e immediate ricadute sulle politiche regionali. Il dibattito sulla Legge di stabilità si era aperto all’inizio della seduta pomeridiana con una informativa dell’assessore all’Economia, Massimo Garavaglia. L’esponente della Giunta ha spiegato come i tagli previsti per le Regioni dal Governo non sono di 4 ma di 6 miliardi e 200 milioni perché, oltre alla decurtazione decisa dal Governo, devono essere considerati anche i tagli fatti dagli esecutivi Monti e Letta per un altro miliardo e 800 milioni e i circa 450 milioni di mancato gettito derivanti dalla riduzione Irap. 
 “Per la Lombardia – ha dichiarato Garavaglia – il taglio è di 930 milioni. Si tratta di una previsione ottimistica perché è fatta tenendo come parametro di riferimento il numero di abitanti. Se però il taglio dovesse essere effettuato in base al Pil i mancati trasferimenti salirebbero addirittura  a 1 miliardo e 250 milioni. Vedremo gli effetti sul Bilancio di previsione del prossimo anno che arriverà in Giunta la prossima settimana. Il problema – ha aggiunto – è che noi abbiamo già i costi standard più efficienti d'Italia, per cui non è possibile abbattere i costi oltre quello che già è stato fatto. Si può discutere di tagli, ma vanno fatti in maniera intelligente, incidendo dove ci sono gli sprechi e non tagliando i servizi. La via maestra è quella di applicare i costi standard. Se noi abbiamo 19 euro pro capite di costo del personale mentre la Basilicata di Pittella, che è d'accordo con le proposte del Governo, ne spende 100 euro, si tagli in Basilicata”.