Nel corso della seduta di oggi del Consiglio regionale della Lombardia, presieduto da Alessandro Fermi (Forza Italia), sono state trattate diverse interrogazioni (question time) e due interpellanze con risposta in Aula.
Finanziamento CDA Cassa delle Ammende – Il 6 aprile scorso il Consiglio di Amministrazione della Cassa delle Ammende ha deliberato il finanziamento di 5.000.000,00 di euro per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid 19 in ambito penitenziario. La consigliera Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti) ha presentato un'interrogazione per sapere se Regione Lombardia abbia sviluppato progetti nelle carceri lombarde, fruendo direttamente delle risorse messe a disposizione dalla Cassa delle Ammende e se sia stata svolta un’azione di coordinamento tra i vari attori istituzionali che gravitano nell’ambito del sistema carcerario lombardo. L’assessore alle Politiche per la Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani ha spiegato le linee di intervento ordinario portate avanti e ha sottolineato la non condivisibilità della scelta di prediligere interventi di deflazionamento della popolazione detenuta, come l'adozione di misure di detenzione domiciliare, ribadendo invece la più ampia disponibilità alla collaborazione con l'obiettivo unico del miglioramento delle condizioni sanitarie all'interno delle carceri. Insoddisfatta la Consigliere Strada, secondo la quale l’assessore ha voluto fare polemica sulle decisioni del Governo, non rispondendo alle richieste contenute nell’interrogazione.
Dote Unica Lavoro – Il documento del PD (primo firmatario Samuele Astuti) si è occupato del tema della Dote Unica Lavoro, strumento di sostegno all’inserimento o reinserimento lavorativo e alla qualificazione o riqualificazione professionale. Nell’interrogazione il PD ha chiesto di conoscere l’ammontare delle risorse ad oggi impegnate e spese rispetto ai 102 milioni euro stanziati con la D.G.R. n. XI/959 del 2018 per il periodo 2019-2021. Nell’interrogazione si sottolinea che nei prossimi mesi le politiche attive del lavoro avranno un ruolo determinante per cercare di arginare la disoccupazione e qualificare/riqualificare le competenze di chi perderà il lavoro. L’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Melania Rizzoli ha spiegato che “l’ammontare delle risorse impegnate rispetto ai 102 milioni di euro stanziati è di 69 milioni di euro; le doti complessivamente assegnate sono 14.649 per un valore pari a circa 38,7 milioni di euro, di cui 12.641 doti con percorso di inserimento lavorativo; il 70% dei destinatari di dote appartiene alle fasce a maggiore intensità di aiuto”. Rizzoli ha poi garantito che le risorse residue saranno impegnate secondo accurate valutazioni del nuovo contesto occupazionale, “anche attraverso una revisione della misura alla luce delle negoziazioni in corso con il Governo”.
Tirocini – Con questa interrogazione il PD (primo firmatario Pietro Bussolati) ha chiesto di conoscere per quale motivo Regione Lombardia non abbia stanziato, al pari di altre Regioni, un contributo ad hoc a favore degli stagisti che si sono trovati senza indennità di tirocinio in seguito all'interruzione dello stesso dovuta all’emergenza sanitaria del Covid 19 e come intenda procedere per scongiurare che gli studenti possano perdere l’anno scolastico e i soldi. L’assessore regionale all’Istruzione, alla Formazione e al Lavoro Melania Rizzoli ha illustrato le misure di Regione Lombardia a favore dei tirocinanti. “Per i tirocini curriculari – ha detto – Regione Lombardia ha reso possibile a tutti gli studenti dell’istruzione e formazione professionale il raggiungimento degli obiettivi essenziali di apprendimento, assicurando continuità didattica con un’attenzione doverosa ai ragazzi più fragili o che avevano difficoltà a collegarsi. Per quelli extracurriculari è stata invece introdotta la modalità del tirocinio a distanza; la possibilità di proroga del tirocinio per consentire il recupero del periodo di interruzione e la continuità del tirocinio anche presso soggetti ospitanti che hanno richiesto la cassa integrazione per Covid-19 a ore o a dotazione, anche nei casi dove i lavoratori, della stessa unità operativa e adibiti alle stesse mansioni del tirocinante, sono stati sospesi”.
Terapia Intensiva – Quali procedure sono state utilizzate per selezionare i pazienti da trasferire in terapia intensiva, quanti pazienti non sono stati trasferiti in altre strutture e in che modo e con quali tempistiche Regione Lombardia ha sopperito alla mancata cura in terapia presso strutture pubbliche intensive organizzandosi con quelle private. E’ quanto ha chiesto l’interrogazione (primo firmatario Marco Degli Angeli, M5S) all’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha precisato: “I pazienti, che in base alle condizioni cliniche potevano trovare giovamento dalla gestione in terapia intensiva, hanno trovato una risposta specifica adeguata, attraverso il coordinamento di una Centrale istituita con specifiche competenze e grazie alla piena collaborazione di tutte le Unità di terapia intensiva della Regione Lombardia – sia pubbliche che private accreditate – e all’attivazione di percorsi anche extraregionali ed extranazionali. Con il proseguire dell’epidemia, Regione Lombardia è stata capace di passare dai 900 posti letto di terapia intensiva accreditati (di cui 861 mediamente attivi) a più di 1800, rispondendo alle diverse esigenze che venivano evidenziate in ogni struttura”.
Parità di trattamento personale in strutture pubbliche e private – La Giunta intende adottare le medesime condizioni contrattuali per il personale delle strutture sanitarie private contrattualizzate e per quello delle strutture pubbliche al fine di evitare disparità? E’ quanto chiede l’interrogazione (primo firmatario Marco Fumagalli M5S) sottolineando come ad oggi il trattamento normativo e contrattuale del personale delle strutture sanitarie private accreditate è differente da quello del personale assunto nella sanità pubblica. L’assessore al Welfare Giulio Gallera ha risposto che “la competenza a disciplinare il trattamento normativo e contrattuale del personale delle strutture sanitarie, pubbliche e private, è rimesso in capo allo Stato ed esula quindi dalle attribuzioni regionali”. L’esponente della Giunta, ha inoltre ricordato che il rapporto contrattuale con gli erogatori rientra nella tipologia di contratto di servizio e che “Regione Lombardia ha cercato sempre di valorizzare al massimo i contratti di lavoro a tempo indeterminato, non trovando tuttavia accoglimento delle proprie tesi nella giustizia amministrativa”.
Sorveglianza epidemiologica – Trasparenza dei dati che sono necessari per calcolare i parametri lombardi di sorveglianza epidemiologica, relativi alla sintomatologia da Covid-19. Lo chiede Michele Usuelli (Più Europa-Radicali) sottolineando la necessità di mettere a disposizione della comunità scientifica l'intero database originale per condurre analisi indipendenti utili a valutare quale sia lo stato reale dell'epidemia nella regione e se non vi siano stati errori o manipolazioni pericolose dei dati trasmessi. “I nostri dati sono trasparenti e pubblici”, ha detto l’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha concluso ricordando come siano stati realizzati due bandi per un utilizzo trasparente e scientificamente validato dei dati lombardi.
Ospedale Fiera – Che intenzione ha la Giunta circa la futura destinazione dell’ospedale in fiera, se sono previsti altri lavori e quale è il costo e il cronoprogramma. Nel documento del PD (primo firmatario Fabio Pizzul) viene sottolineato come da una prima e parziale rendicontazione fornita da Fondazione Fiera Milano mancano non pochi dettagli circa le generalità dei donatori e l’ammontare esatto delle varie voci di spesa. In particolare, si legge nell’interrogazione presentata in Aula, non vi sarebbe più traccia dei dieci milioni di euro donati da Silvio Berlusconi. La question time chiede quindi di conoscere le intenzioni della Giunta anche in considerazione della richiesta di restituzione da parte di taluni donatori delle somme versate e della mancata corresponsione da parte di altri benefattori. L’Assessore al Welfare Giulio Gallera, ha fatto sapere che “La rendicontazione finale dei costi del progetto sarà pubblicata sul sito di Fondazione Fiera Milano (www.fondazionefieramilano.it) e di Fondazione di Comunità Milano (www.fondazionecomunitamilano.org) entro la fine del mese di luglio”. Entrando più nello specifico, fra le altre cose, l’esponente della Giunta Fontana ha ricordato che la Fondazione Fiera Milano “ha provveduto autonomamente (mediante raccolta fondi propri) alla realizzazione della struttura temporanea; le donazioni, pervenute direttamente a Regione Lombardia, destinate a tale struttura (tra le quali quella della Fondazione Luigi Berlusconi per 10 mln) verranno utilizzate, previa autorizzazione dei donatori, per acquisto di DPI (beni consumabili) e attrezzature mediche e bio-medicali (beni durevoli) destinate alle strutture sanitarie, ivi compreso l’ospedale temporaneo presso Fiera Milano”.
Interpellanze
Unità di offerta socio sanitarie a favore di minori disabili– Revisione degli standard gestionali e organizzativi relativi alle Unità di offerta socio sanitarie a favore dei minori con disabilità per rispondere meglio alle esigenze e stare al passo con l’evoluzione normativa. E’ l’argomento dell’interpellanza presentata dalla Consigliera Patrizia Baffi (Gruppo Misto) alla quale ha risposto l’Assessore al Welfare Giulio Gallera: “Al fine di pervenire ad un lavoro compiuto finalizzato alla formulazione di una proposta di aggiornamento degli standard gestionali delle Unità di offerta Ria ex art 26 per minori con disabilità in grado di rispondere alle nuove esigenze e all’evoluzione normativa, sono state individuate le seguenti azioni: 1)Sviluppo del lavoro del Comitato di esperti per la Salute Mentale e Dipendenze all’interno di un percorso strutturato di raccordo ed integrazione con tutte le attività di approfondimento e di elaborazione dei dati in materia di riabilitazione dell’età evolutiva; 2) Sviluppo del lavoro di revisione della rete territoriale nell’ambito di una stretta collaborazione tra la Struttura Salute Mentale, Disabilità, Dipendenze e Sanità Penitenziaria e la Struttura competente in materia di accreditamento sanitario e sociosanitario”.
Accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie alla competenza della Regione – L’interpellanza del Movimento Cinque Stelle (primo firmatario Marco Fumagalli) ha chiesto di conoscere cosa intenda fare la Giunta per ricondurre l’attività di accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie alla competenza della Regione, esentando le Agenzie di Tutela della Salute dalla stessa, così da valorizzare la funzione regionale di programmazione in materia sociosanitaria e conseguire una più corretta gestione delle risorse (anzitutto finanziarie) disponibili. L’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha risposto che “nel nostro ordinamento regionale l’accreditamento non è legato alla programmazione bensì al mero possesso requisiti di qualità, strutturali, tecnologici ed organizzativi. E’ dunque un atto, quello dell’accreditamento, tecnico e non politico programmatorio e pertanto è opportuno che resti di competenza delle agenzie”.