Le situazioni di crisi dell’Istituto Spallanzani di Rivolta d’Adda (CR) e della Valli e Valli di Renate (MB) sono state al centro di una serie di audizioni avvenute nella seduta della Commissione “Attività Produttive” di giovedì 19 settembre 2024, presieduta da Marcello Ventura (FdI).
Istituto Sperimentale Italiano Spallanzani di Rivolta d’Adda
Gli incontri sull’Istituto Sperimentale Italiano Spallanzani, che recentemente ha aperto una procedura di cassa integrazione per i dipendenti, erano stati richiesti dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali, che in una lettera avevano espresso “preoccupazione” e chiesto “chiarezza” in relazione alle prospettive dell’istituto. Nel corso dell’audizione sono intervenuti, oltre ai sindacati, consiglieri regionali, la direzione dell’istituto, il sindaco di Rivolta d’Adda Giovanni Sgroi e funzionari regionali degli assessorati interessati. L’istituto Spallanzani, che oggi si occupa di attività di ricerca e di sperimentazione in prevalenza nei comparti agroalimentare e zootecnico, ha una storia di ottant’anni. Da circa dieci anni è operativa l’attuale direzione che, appena insediata, è stato detto, aveva già riscontrato debiti per 7,5 milioni. Da parte della stessa direzione il recente ricorso agli ammortizzatori sociali è stato motivato dalla volontà di non creare disavanzo e non erodere il patrimonio. Dalla Giunta regionale è stata data l’informazione che nei prossimi giorni verrà deliberato lo stanziamento ordinario di 250 mila euro.
Valli e Valli di Renate
Il 3 settembre scorso sono state avviate le procedure di licenziamento di tutti i 38 dipendenti della Valli e Valli di Renate (MB), storica azienda produttrice di maniglie d’ottone attualmente di proprietà della svedese Assa Bloy, specializzata in accessori per porte. Oggi in Commissione Attività Produttive sono stati auditi rappresentanti dei sindacati e dell’azienda, che hanno riferito le rispettive posizioni in merito alla situazione creatasi con la decisione della chiusura del sito. I primi hanno chiesto che si possa posticipare il termine in cui scatteranno i licenziamenti (75 giorni dall’avvio della procedura), così da permettere soluzioni di salvaguardia dei posti di lavoro, mentre i secondi hanno illustrato le criticità presenti da tempo. Sono intervenuti anche diversi consiglieri regionali, il Presidente della Provincia Luca Santambrogio e il Sindaco di Renate Claudio Zoia. I funzionari degli assessorati regionali alla Formazione e allo Sviluppo economico hanno assicurato impegno per ulteriori confronti con le parti interessate al fine di esplorare tutte le strade che possano permettere di salvaguardare i diritti dei lavoratori e delle loro famiglie.